di MICHELE GUETTA
Non ci sono eccezioni che permettano la violazione della libertà individuale, non esistono, inutile che le cerchiate. Se limito la libertà individuale con l’uso della coercizione violo il NAP, non ci sono scusanti che tengano. Posso farlo con tutte le buone intenzioni possibili ma non ho alcuna giustificazione, l’ho violato e ne devo essere consapevole e pagarne le conseguenze se il mio gesto è ingiustificato perché basato su convinzioni scientifiche non comprovate o comunque nei casi dove non ci sono soluzioni univoche. Nel caso del corona virus la Cina ha scelto l’uso della forza e spara a vista a chi esce di casa, poco importa se infetto o sano.
Qualche libertario confuso vorrebbe adottare il medesimo metodo, magari non gli spara ma sarebbe ben felice di spaccargli le ossa, o chiamare la polizia per segnalare l’untore (persone sane che forse possono prendere il virus e forse trasmetterlo, in questa pazzia collettiva sono chiamati untori). Il libertario confuso non ha dubbi su questo tema, dice che non ci sono alternative al metodo cinese. Mentre la Corea del Sud, Taiwan e Singapore dimostrano che è possibile una strada diversa. In Svizzera, in Olanda e in Inghilterra adottano addirittura un approccio totalmente diverso. Invece di avere tutte le certezze del libertario confuso, ovvero che con il blocco del mondo intero il virus viene eradicato, dicono che è impossibile bloccare la diffusione del virus e che è inutile e economicamente dannoso bloccare tutto.
Ora, con tutti questi dubbi e nessuna certezza, il libertario confuso vorrebbe farmi credere che è giustificato violare la libertà individuale? Stessa identica cosa per le vaccinazioni. I vaccini sono farmaci, come tutti i farmaci ci sono gli effetti collaterali. Il farmaco si prende perché le probabilità di morire nel non assumerlo sono nettamente superiori alle probabilità di incombere negli effetti collaterali. Ci sono malattie pericolose per le quali vale certamente la pena vaccinarsi e altre che non sono pericolose e non ci sono motivi validi per vaccinarsi. La scelta vaccinale va fatta assieme al proprio medico, questa è la normalità in tanti paesi civili. Nessuno può obbligarti a vaccinarti visto che riguarda la tua persona che ha tutto il diritto di decidere quale rischio correre e quale no, in scienza e coscienza. Ma questo al libertario confuso non basta. Dice che per colpa di chi non si vaccina possono morire i vaccinati. E qua si torna nello stesso paradigma cinese utilizzato per l’epidemia: sei sano ma non vaccinato per cui ti sparo se non mi infetti.
L’altra narrazione è che bisogna vaccinarsi per proteggere chi non può farlo come gli immunodepressi. Il tutto si basa sulla teoria dell’effetto gregge, che è una teoria matematica e statistica ma che non ha alcun riscontro scientifico, non è stata confutata. Ma siccome matematicamente funziona, funziona per gli animali, deve funzionare anche per le persone. Anche in questo caso, si viola il NAP, si obbliga la vaccinazione al mondo intero per proteggere una minoranza di persone. Come nel caso del corona virus, invece di proteggere le persone e categorie a rischio, si tiene tutta la popolazione a casa. Quindi, cari libertari confusi, volevate dimostrare che la libertà ha delle eccezioni ma non ci siete riusciti.
Sono pienamente d’accordo con la lucida argomentazione di Michele Guetta, autore dell’articolo: se ci si prende l’onere di definirsi Libertario credo lo si debba fare fino in fondo, con coerenza, fino a comprendere che qualsiasi norma statale imposta con la forza brutale dall’apparato è da respingere assolutamente. La minaccia di subire un contagio non è una minaccia reale immediata a cui si debba reagire con scrupolosa determinazione, ma un pericolo di cui tener conto in modo responsabile, ovverosia cautelandosi e cautelando la propria salute, mediante disposizioni sanitarie personali di natura volontaria. Non siamo in presenza, in questo tipo di emergenza sanitaria, di aggressioni fisiche dirette o minacce di violenza fisica, ma in presenza di eventuali portatori di virus, spesso inconsapevoli. Del resto un obbligo statale che preveda l’inserimento di agenti chimici, per forza di legge, all’interno del proprio corpo è invece una violazione diretta e palese del principio di non aggressione. Chi crede di poter sacrificare e uccidere le istante liberali sull’altare della salute pubblica sta inducendo se stesso e il prossimo in irragionevole vizio. L’argomento di Michele Guetta, inoltre, si rifà direttamente alle argomentazioni illustrate più volte da M.N. Rothbard, che del NAP mi pare sia stato il più lucido e coerente argomentatore.
Non credo prima di tutto che si possa immedesimarsi nel ”come si affronterebbe un problema tale” in un ”mondo libertario ”dal momento in cui non c’è. Troppe le variabili, la presenza dello stato falsa irrimediabilmente qualsiasi pensiero razionale.
Vale comunque la questione di principio.
Provo tuttavia ad immaginare una società libertaria, non esisterebbe l’OMS , ma sicuramente l’offerta privata soggetta al libero mercato riuscirebbe ad individuare con reale tempismo l’avanzata di un epidemia, il sistema previdenziale anch’esso ovviamente soggetto al libero mercato emanerebbe un protocollo di iniziative personali, probabilmente non totalmente univoco, come ovvio che sia. Il principio base sarebbe ovviamente fornire ad ogni singolo consumatore una serie di misure adatte ad affrontare l’emergenza. Qui torna questione di principio, nessuna negazione della libertà individuale ma , la possibilità per ognuno di prendere le relative contromisure su base volontaria. È chiaro che dal momento in cui circolo liberamente avvalendomi dei giusti dispositivi di sicurezza non violo nessun principio di non aggressione e mi tutelo da eventuali liberi cittadini che scelgono una via differente dalla mia , assumendosi le relative responsabilità, perché qui subentra la seconda parte del principio anarco liberista, la responsabilità giuridica non può che essere individuale e dimostrata attraverso processi che in nessun modo eludono il libero mercato.
Concludo dicendo che le alterazioni che vengono a crearsi in questo contesto ed in questa situazioni sono tutte imputabili alla presenza dello stato. L’approccio delle singole nazioni non rispetta in nessun caso il principio di sovranità individuale , sia nel caso Cinese che in quello Britannico, I due estremi non possono che mostrate in modo fallace le due facce della stessa medaglia, da un lato la minaccia armata della forza coercitiva ed illimitata che limita la libertà di azione senza confutare nessuna prova riguardante ad eventuali contagi, nella seconda l’impossibilità del singolo individuo di poter agire liberamente nella propria difesa individuale perché inserito in un contesto di mercato viziato e drogato, dove il capitale derivato non dal azione positiva del libero mercato, ma piuttosto dal interazione sinergica con la presenza dello stato.
Per questo motivo ritengo che non si possa scendere a patti con la coercizione , appoggio l’autore di questo articolo
Questo è il punto di vista corretto.
Trovo francamente triste leggere certe altre cose da chi si dichiara libertario.
La questione dell’obbligo vaccinale ha sollevato questioni che devono essere affrontate, e che porteranno a conseguenze molto brutte, se non lo si farà correttamente.
Magari a cominciare proprio da quelle che stiamo vivendo in questi giorni.
Nel frattempo, rilevo solo che, almeno grosso modo, potrebbe avere ragione Sgarbi.
E’ certamente presto per poterlo affermare, ma i dati dei morti per normale influenza non sono certo quelli propagandati dal tennista, ma quelli della Gismondi, di base.
Con punte molto più alte.
le osservazione di Michele Guetta hanno un difetto logico di base (seppur condivisibili nelle affermazioni di principio): prescindono dal dato scientifico del problema specifico (corona virus). Ripeto, invito a leggere l’articolo che ho appena postato (che tra l’altro affronta verso la fine la scelta del metodo per bloccare/contenere/mitigare la diffusione). In sostanza il modello migliore (e più consono per un libertario) è quello applicato a Taiwan, South Korea e Singapore: a tutti iacerebbe vederlo applicato sul proprio territorio, ma mancano totalemnte i relativi presupposti, come spiegato nell’articolo.
a me pare che queste osservazioni non tengano affatto conto dei dati (mi riferisco al corona virus) e dei presupposti per i due approcci possibili (l’approccio di Taiwan, South Corea, Giappone: ha avuto successo per motivi legati alla loro preparazione : nell’articolo è spiegato come e perchè). Invito chiunque a leggere questo articolo (è pieno di dati, con relative fonti) ed è uno strumento molto utile a capire come stanno le cose: https://medium.com/@tomaspueyo/coronavirus-perch%C3%A9-agire-ora-bd6c02ee0785?source=facebookShare-64350ef64699-1584179348&fbclid=IwAR3LE-IZ_4bO7URPFA7uZizkTmxH78paNC6_OF2BUXQqZ4s5tUnHH5gfuGA&_branch_match_id=590870747953460122
Di fatto in un contesto libertario molte situazioni che oggi vengono affrontate con provvedimenti che investono la collettività attraverso lo stato dovrebbero essere affrontate in modo autonomo e decentrato da individui e gruppi di individui, non dotati di potere di coercizione sugli altri, che dovrebbero farsi carico di responsabilità che oggi non hanno e che nemmeno riescono a immaginare di poter avere. Se non si crede possibile questo, non si credono possibili libertarismo, anarchia e anarcocapitalismo.