DI GIOVANNI BIRINDELLI
BILL: CON TUTTI QUEI SOLDI E TEMPO LIBERO STUDIA LE BASI DELL’ECONOMIA …..
“Bill Gates:
- 1. «La discrepanza che esiste negli Stati Uniti tra i redditi più alti e quelli più bassi è molto più alta di quanto lo fosse 50 anni fa»
- 2. «Io, per esempio, sono stato ricompensato per il lavoro che ho fatto in modo sproporzionato, mentre ci sono tanti che lavorano duramente allo stesso modo e che fanno fatica ad andare avanti»
- 3. «Sono a favore di un sistema in cui, se si hanno più soldi, è necessario pagare una percentuale più alta di tasse»
- 4. «Ci dovrebbe essere una tassa sui guadagni in conto capitale (plusvalenze) – ovvero una tassa sui soldi accumulati facendo investimenti – che dovrebbero colpire i più ricchi, anche perché nessuna delle persone più ricche al mondo ha fatto una fortuna soltanto con il proprio stipendio»
1: In cosa il fatto che esista una “discrepanza” fra i redditi più alti e quelli più bassi (e addirittura una discrepanza crescente nel tempo) sarebbe un male? Se i redditi più bassi fossero diminuiti, questo sarebbe stato un male economico per le persone che li percepivano, anche se non sarebbe stata affatto un’ingiustizia. L’ingiustizia, finché si ragiona in termini non arbitrari (scientifici), è sempre e solo l’aggressione. Per esempio, qualsiasi tassa maggiore di zero (o minore di zero, come nel caso del sussidio), su chiunque. Tuttavia, i redditi più bassi non sono affatto diminuiti: sono aumentati.
2. Quale sarebbe la “proporzione” non arbitraria (quindi oggettiva) fra quantità/qualità/tipologia di lavoro e compenso? Non la menzioni perché non esiste. E non esiste perché la scienza economica dimostra che il valore è soggettivo, non oggettivo (sta nelle persone, non nelle cose). Il valore di una cosa dipende da quanto le persone sono disposte a scambiare liberamente della loro proprietà in cambio di quella cosa, indipendentemente dalla fatica che la produzione di quella cosa ha richiesto. Dato che il concetto di valore sta alla base della scienza economica, affermare che tale “proporzione” esista (o, il che è lo stesso, che il tuo reddito sia “sproporzionato” rispetto al tuo lavoro) è un modo diverso di riconoscere la tua ignoranza strutturale in materia di scienza economica.
3. In cosa, sul piano del concetto astratto dell’uguaglianza davanti alla legge, il “sistema” che tu proponi è diverso dalle ‘leggi’ razziali? Non è forse vero che in entrambi i casi vengono formate determinate categorie di persone (ricchi e poveri; ariani e ebrei) in base a determinati criteri (ricchezza; razza) e poi vengono trattate allo stesso modo le persone raggruppate nella stessa categoria ma in modo diverso le persone raggruppate in categorie diverse? In che modo questa è uguaglianza davanti alla legge? In che modo l’uguaglianza di situazione materiale ottenuta per via coercitiva, per esempio fiscale (o una minore disuguaglianza di situazione materiale ottenuta per la stessa via), sarebbe compatibile con l’uguaglianza davanti alla legge?
4. Se distruggi capitale mediante tassazione sullo stesso, riduci gli investimenti. In che modo, nel lungo periodo, pensi di aumentare le opportunità di occupazione riducendo gli investimenti? Inoltre è forse utile ricordarti che, dato che il capitale produce reddito, fatti i dovuti aggiustamenti non c’è alcuna differenza fra tassare il primo e tassare il secondo.
Bill, dato che grazie ai soldi che hai guadagnato hai il tempo di farlo, vai a studiare economia. Aumenta i soldi che dai alla tua fondazione di un importo pari a quello che vorresti essere tassato in più e smettila di rompere i coglioni.”
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Sbaglierò anche ma non riesco a non vedere qualche analogia tra quelli che all’uscita dalle scuole danno gratis dell’erba ai ragazzini e poi, quando questi diventati grandi, si buttano sulle droghe più pesanti si fanno pagare profumatamente.
Ineccepibile :)
Credo che nella scatola cranica di Bill Gates sia rimasta in funzione l’unica copia di Microsoft Windows 3.1 mai aggiornata esistente al mondo. Se fosse questo il caso, costui non potrà mai arrivare a comprendere che una significativa parte degli induvidui a cui egli (invano) si rivolge ha acquistato computer commercializzati senza sistema operativo sui quali i medesimi individui hanno proceduto ad installare una (o più) distribuzioni Linux.