DI AURELIO MUSTACCIUOLI
La sentenza di ergastolo nel processo sulla strage di bologna arrivata 40 anni dopo i fatti è l’evidente sintomo della rottura di qualunque contratto sociale immaginabile tra stato e cittadini.
Un vero contratto sociale ovviamente non esiste, ma è indubbio che la salute di uno stato deve poggiare su un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni.
Al di là di qualunque giustificazione o parallelo storico (ad es. su crimini di guerra), in un paese dove la giustizia arriva 40 anni dopo, i cittadini sono legittimati a non avere più alcuna fiducia nelle sue istituzioni.
Come possono applaudirle, giustificarle o solo rispettarle?
Quando uno stato straccia il contratto sociale in modo così plateale apre una crepa profonda tra lui e i cittadini che può diventare scontro frontale.
E scegliere da che parte stare non è difficile.
Bell’articolo e belle osservazioni.
Ma sono concepibili parole come “vero contratto sociale…un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni”?
Quando si e quando no?
Rigirando un momento il discorso, potremmo dire che se ci fosse un rapporto di fiducia della la maggior parte dei cittadini, qualcuno, un’esigua minoranza, potrebbe anche essere sacrificata e gasata per arrivare ad un chissà quale obiettivo ‘sociale’?