DI AURELIO MUSTACCIUOLI
Non si deve dimenticare che il climate change, al di là degli aspetti etico sociali, è un business.
I portatori di interessi di questo business tendono:
1) a mostrarne l’attendibilità scientifica dell’ipotesi antropica in modo da trasformarla da ipotesi in realtà oggettiva;
2) di nascondere le conseguenze e i costi delle azioni individuate per combattere il climate change; in particolare evitano di valutare i costi del climate change (che affermano apoditticamente essere altissimi) con i costi delle azioni volte a combatterlo;
3) di utilizzare testimonial in modo che una disputa sui contenuti si trasformi in un attacco alla persona, che diventa inaccettabile in quanto la persona appartine a categorie cui va la nostra simpatia o da proteggere con azione affermativa (una minoranza etnica, un portatore di handicap, un attore, una bimba, etc…);
4) di spostare una disputa scientifico/economica in una disputa ideologica che riguarda inuguaglianze e diritti umani.
L’unico modo per rimanere razionali e contrastare tali strategie dei portatori di interessi è quello di entrare nel merito di 1)attendibilità scientifica, 2) valutazioni economiche.
È assolutamente controproducente attaccare il testimonial. Bene fa Trump a non nominarlo nemmeno.
È altresi da evitare il farsi portare sul terreno meramente ideologico.