DI REDAZIONE
“Credo che abbiamo più meccanismi di governo di quanto sia necessario, troppi parassiti che vivono sul lavoro delle persone operose.” (Thomas Jefferson)
Il termine “parassitismo”, da sempre e universalmente, indica il “vivere a spese di un altro” e del suo lavoro. Eppure non sembra più suscitare alcun interesse. Silenzio e indifferenza servono a distrarre l’attenzione dell’opinione pubblica dalla natura e dalle logiche del fenomeno.
Un fenomeno che deve, comunque, essere interpretato alla luce della contrapposizione tra le relazioni di mercato e quelle politico-coercitive. Imperano invece delle narrazioni ideologiche che considerano le interazioni volontarie responsabili dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. Queste ideologie postulano i rapporti di natura egemonica come modelli di autentica libertà.
L’obiettivo di questo libro è quello di “rimettere le cose al loro posto”. Cioè fornire agli sfruttati le difese culturali necessarie a respingere gli assalti dei parassiti.
Il parassitismo e la rendita sono diventati i flagelli delle nostre società e le cause dei crescenti squilibri e della stagnazione che affliggono le economie più avanzate.