DI MASSIMILIANO MUCCINI
Avevo promesso qualche tempo fa la recensione sul conte di Montecrypto eccola per te ed i lettori.
Un libro ambientato negli anni 2000, ma che guarda al futuro che già esiste: non e’ possibile esimersi nel cogliere nella fattura di questo libro la parola principe: Libertà in tutte le sue accezioni, economica, politica, sociale, che rompe con gli schemi tradizionali che vedono lo Stato come unico attore principe che, invade le nostre vite e ci priva coercitivamente delle nostre libertà.
Le storie che si intrecciano tra Milano,le Canarie ,Caracas, Bilbao, Miami, Amazzonia in un susseguirsi di eventi concatenati, fan si che la lettura sia intrigante, scorrevole e avvincente. Il grande protagonista e’ Gildo Bacci il moderno Sherlock Holmes, che condivide con lui le idee di libertà e libertarie. Ingredienti sapientemente mixati dall’autore, come investigazione, ambientazioni eleganti, sesso descritto in maniera minuziosa, eccitante mai banale, personaggi poco raccomandabili, fatti reali dei giorni nostri (Chavez,Venezuela,Bitcoin).
Un ruolo centrale le hanno le cryptovalute, menzionate più volte con un ruolo cardine nella free private city costruita da libertari , lontani anni luce da quello che e’ il sovranismo coercitivo dello stato. E’ l’Eden per chi volontariamente produce ed offre i propri servizi, liberamente scelti e dove l’azione predatoria dello Stato tramite il fisco non ha più ragione di esistere.
In questo libro si respira vera aria di avventura e libertà, la senti, la percepisci, vibra in ogni pagina. La parola Libertà evoca in ognuno di noi la creatività, l’ingegno e voglia di fare, e se questa spinta e’ tanto potente essa si manifesta nella quotidianità.
La spinta libertaria e di libertà e’ un propellente cosi forte che fa affiorare il proprio nostro vero Sé, libero da obblighi istituzionali (leggi Tasse e affini) e dal tanto decantato Bene Comune ripetuto come un mantra dalle “Istituzioni Statali” e dalla Chiesa, ma che in pratica non esiste: è solo un modo per riaffermare la voracità dello Stato nel tassare chi produce, utilizzando il braccio armato del Fisco.
Il conte di Montecrypto e’ la medicina Principe, la cura, che serve per rimanere immuni dai virus dello statalismo e collettivismo socialista e per non sentirsi mai più schiavi del cortocircuito che si e’ (de) generato tra politica, lobbies, banche centrali, statalisti keynesiani ed utili idioti che votano.
Grazie Leonardo Facco per aver scritto una perla di libro, in mezzo ad una selva di libri ossequiosi al “sistema coercitivo statale.” : Evviva il Conte di Montecrypto, Evviva la libertà ,Evviva le Cryptovalute.