DI MARCO LIBERTA’
A Roma è stata ricostruita la lista nera di quanti contribuirono a vendere gli ebrei. Un elenco costato una lunga indagine e che la comunità romana assicura non verrà mai reso noto.
Furono 747 le persone denunciate dopo il primo rastrellamento, che andarono a sommarsi alle 1.022 catturate il 16 ottobre. Quasi 1.800 persone in totale, su 8.000 vittime italiane.
Un bambino valeva 1.500 lire (circa 480 € odierni), una donna 3.000 (circa 956 € odierni). Per un uomo si potevano ottenere 5.000 lire (circa 1594 € odierni). Tutto in cambio del nome di un esponente della comunità ebraica, da consegnare ai nazisti perché fosse inviato ai campi di concentramento.
Tra i delatori c’erano vicini di casa e colleghi di lavoro.
Quando i politici, di qualsiasi colore essi siano, parlano di combattere l’evasione, di punire i “furbetti” o parlano di “cultura della legalità”… io tremo.
Tremo perchè stanno chiedendo la collaborazione dello stesso popolo che vendeva famiglie intere di vicini ebrei per 3000 € o 4000 € odierni.
Lo stanno chiedendo ai nipoti di quei delatori che hanno mandato a morte migliaia di persone tra cui tantissime donne e bambini che conoscevano.
La cosa che mi fa tremare è proprio l’entusiasmo con cui queste richieste vengono accolte oggi.
Ogni forma di collettivismo ha ucciso nel secolo scorso decine e decine di milioni di persone in nome del bene comune e della legalità.
Gli stati, solo nel 1900, hanno sterminato più persone di tutte le maggiori pandemie avvenute nell’arco della storia umana.
Lo hanno fatto proprio grazie alla collaborazione e al sostegno della persona comune, del vicino di casa o del collega.
Chi dimentica la storia è condannato a riviverla.
Infatti bisogna diffidare della massa per un sano principio di autodifesa!!!
Pensiamo a tutti quegli entusiasti, infami delatori del 117.