In Anti & Politica, Economia, Libertarismo, Varie

DI GUGLIELMO PIOMBINI

Abbasso lo Stato e la Democrazia. Scritti sui sistemi istituzionali moderni e il libertarismo (198 pagine, € 13.00) è una raccolta di alcuni fra i migliori saggi di Hans-Hermann Hoppe appena pubblicata dalla Leonardo Facco Editore in collaborazione con goWare. Il libro unisce insieme, in una nuova veste editoriale, i saggi di Hoppe contenuti in due pubblicazioni esaurite nella loro precedente edizione: Abbasso la democrazia (2000) e Contro lo Stato democratico (2015).

I temi del libro sono quelli che hanno fatto di Hoppe uno dei più originali esponenti dell’attuale pensiero libertario: la difesa filosofica della proprietà privata, l’elogio della decentralizzazione politica e della secessione, la distinzione tra il libero scambio delle merci e la libera circolazione delle persone, la superiorità dell’anarco-capitalismo sul liberalismo classico, la critica alla democrazia moderna.

Di recente Hoppe è salito alla ribalta per essere stato citato con particolare rilievo in un editoriale del New York Times. Il 22 ottobre 2018, in un articolo non privo di incomprensioni e forzature intitolato “Trump, i populisti e l’ascesa della globalizzazione di destra”, Quinn Slobodian ha affermato che «Il presidente e l’estrema destra vogliono conservare il libero movimento delle merci e dei capitali, ma non quello delle persone», e ha chiamato in causa Hans-Hermann Hoppe e gli anarco-capitalisti come ideologi dell’attuale globalizzazione capitalistica “di destra”.

Slobodian, un professore di storia dalle idee progressiste, nostalgico dei no-global e critico della globalizzazione “neo-liberale”, ha scritto che «molti appartenenti alla destra alternativa, incluso il principale pensatore anarco-capitalista Hans-Hermann Hoppe credono che l’omogeneità culturale sia una precondizione per l’ordine socioeconomico. Mr. Hoppe immagina la dissoluzione dell’attuale mappa degli stati del mondo in migliaia di piccole unità della dimensione di Hong Kong, Andorra e Monaco, senza governi rappresentativi e gestite solo attraverso contratti privati. Come Hong-Kong e Singapore, queste zone non sarebbero isolate ma iper-connesse, nodi dei flussi finanziari e commerciali governati non dalla democrazia (che cesserebbe di esistere), ma dal potere del mercato in cui le dispute sono risolte dall’arbitrato privato. Non esisterebbero più diritti umani oltre ai diritti privati codificati nei contratti e fatti rispettare da forze di sicurezza private … Il principio sarebbe: separati, ma globali». La formula alla quale si ispira la destra politica attuale, conclude Slobodian, è dunque quella teorizzata da Hoppe: «Sì alla libera finanza e al libero mercato. No alla libera immigrazione, alla democrazia, al multilateralismo e all’eguaglianza».

La descrizione astiosa e in parte distorta che Slobodian fa delle idee di Hoppe conferma, ancora una volta, la capacità di quest’ultimo di mettere in discussione gli assunti del pensiero politicamente corretto. Anche nel suo recente intervento a Bodrum, in occasione della riunione annuale dell’associazione Property and Freedom Society da lui fondata, Hoppe ha criticato in maniera brillante le tesi hobbesiane contenute nel best-seller di Steven Pinker Il declino della violenza, secondo cui l’affermazione dei moderni Stati centralizzati avrebbe progressivamente portato alla riduzione della violenza umana rispetto alle epoche passate.

La tesi di Pinker, osserva Hoppe, è infondata teoricamente (dato che il monopolio è sempre più costoso ed inefficiente della concorrenza, e questo vale anche per la protezione e la giustizia) ed empiricamente, dato che una corretta lettura delle statistiche disponibili sembra contraddire le conclusioni dell’acclamato psicologo di Harvard.

Abbasso lo Stato e la democrazia è dunque un libro indispensabile per conoscere le idee di uno dei più originali pensatori del nostro tempo, e non deve mancare nella biblioteca personale di ogni appassionato di filosofia politica e scienze sociali. Può essere prenotato presso la Libreria del Ponte di Bologna, oppure ordinato, anche in formato digitale, presso le maggiori librerie online.

INDICE DEL LIBRO

Scritti di Hans-Hermann Hoppe

Dall’Aristocrazia alla Monarchia alla Democrazia

Cosa deve essere fatto

La giustizia dell’efficienza economica

Contro la centralizzazione

Piccolo è bello e efficiente: gli argomenti a favore della secessione

Abbasso la democrazia!

Libertà di accogliere, diritto di escludere

Il futuro del liberalismo. Argomenti per un nuovo radicalismo

COMMENTI

Il pensiero politico di Hans Hoppe tra diritti individuali e strategie libertarie, di Carlo Lottieri

La fisiologia della protezione, di Novello Papafava

Monarchia e democrazia in Hoppe, di David Gordon

La riflessioni di Hans Hoppe sui sistemi istituzionali, di Luca Fusari

La privatopia di Hans Hoppe, di Raimondo Cubeddu

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Showing 2 comments
  • Pedante

    Non premono perché Arabia Saudita, Israele o Messico per esempio abbattano i muri e costruiscano ponti.

  • Fabrizio de Paoli

    Sono d’accordo con Hoppe.
    Direi inoltre che il formarsi di comunità più omogenee e piccole sarebbe più che altro una naturale conseguenza, e non una precondizione come sostiene Slobodian, in un pianeta in cui dovesse prevalere una cultura evoluta come quella libertaria.
    libertà di scelta e rispetto della proprietà implicano rigore morale e rispetto dell’uomo, l’uomo a sua volta per il suo benessere psichico, ancor prima che materiale, facilmente seguirà una sua personale “regola” : avvicinarsi a ciò che lo fa sentire bene ed allontanarsi da ciò che lo fa sentire male.
    Questo è possibile solo se non c’è uno stato o una qualunque altra forza irrispettosa dei principi di cui sopra ad impedirglielo.
    la conseguenza dunque sarebbe uno spontaneo e naturale emergere di comunità uniformi.
    Dove c’è libertà c’è rispetto.

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