DI MARCO LIBERTA’
“Non lo avete mai avuto il controllo, questa è l’illusione! Io sono stata abbagliata dalle potenzialità di questo parco, ma ho commesso un errore anch’io, non ho avuto il rispetto di quelle potenzialità e ora si sono scatenate! C’è una sola cosa che conta, adesso: le persone che amiamo. Alan, Lex e Tim… John, sono tutti là fuori, dove la gente sta morendo!”. (Ellie Sattler)
Il paleontologo Alan Grant (Sam Neill) e la paleobotanica Ellie Sattler (Laura Dern) vengono contattati da Hammond un miliardario fondatore della InGen.
Li invita a visitare “Isla Nublar”, una piccola isola di proprietà della InGen, 120 miglia a nord-ovest del Costa Rica, per formulare una valutazione scientifica circa la realizzazione di un suo progetto su cui mantiene il più assoluto riserbo.
Hammond è riuscito, grazie alla tecnica della clonazione, a mettere in vita molti dinosauri ed a realizzare sull’isola un vero e proprio parco dei divertimenti.
Per motivi di sicurezza, i dinosauri stanno all’interno di 50 miglia di recinti elettrificati e sono tutti di sesso femminile per impedirne la riproduzione incontrollata.
Lo scopo della visita è quello di ottenere dai due scienziati una recensione positiva sul parco e poter così tranquillizzare i finanziatori.
La coppia di scienziati raggiunge l’isola insieme all’avvocato Donald Gennaro ed all’eccentrico Ian Malcolm (Jeff Goldblum), matematico texano specializzato nella teoria del caos.
Scoprono così l’opera di Hammond ed il modo in cui egli sia riuscito a realizzarla: grazie all’aiuto del dottor Henry Wu, ha sfruttato il sangue estratto da zanzare vissute nel Mesozoico, rimaste imprigionate nella resina fossile, e venendo terminato utilizzando il DNA di un rospo.
Successivamente i due nipotini di Hammond, Tim e Lex raggiungono l’isola e così gli ospiti vengono invitati ad un safari nel parco.
Intanto Dennis Nedry, il responsabile dei sistemi informatici di Isla Nublar, viene corrotto per 1,5 milioni di dollari da una società concorrente alla InGen, che vuole entrare in possesso degli embrioni di 15 specie presenti sull’isola.
Per poter agire indisturbato nel rubare gli embrioni, Nedry disattiva tramite un virus informatico il sistema di sicurezza del parco, il quale oltre a mettere fuori uso i telefoni ed il blocco-porte, provoca la fuoriuscita dei dinosauri dai recinti non più elettrificati.
La situazione precipiterà in un vortice di caos e morte dove gli ospiti del parco dovranno tentare la fuga braccati da superpredatori di 65 milioni di anni fa.
Jurassic Park, come tutta la sua saga, è un film estremamente Libertario, il topos non è l’uomo che vuole creare la vita come Dio ma il concetto di “pianificazione del caos”.
Infatti in tutti i film della saga avviene sempre il medesimo errore: si pianifica qualcosa e dopo breve tempo quel piano va a puttane nel peggiore dei modi.
Il primo errore è stato quello di creare dinosauri femmina credendo di evitarne la riproduzione spontanea. Per quanto accurato un piano sia, non può tener conto di infinite variabili: ecco che quel modesto DNA di rospo usato per “riempire i buchi” nel codice genetico dei dinosauri irrompe prepotentemente rendendoli ermafroditi.
Proprio come nel socialismo e nel comunismo i “pianificatori” all’interno dei vari film della saga rifiutano di accettare il rischio e gli errori commessi nel presuntuoso tentativo di dominare la natura. In Jurassic Park quel presuntuoso tentativo riguarda il dominare la natura animale, nel socialismo e nel comunismo invece riguarda il dominare la natura umana.
Il risultato è, nel film come nella triste realtà, caos e morte. È interessante notare come la saga si sviluppi con un ciclo alterno tra “pianificazione” ed “interventismo”.
Infatti nel primo episodio abbiamo una grande pianificazione (con la creazione del parco), nel secondo e nel terzo abbiamo interventismo (con il tema del salvataggio).
Il ciclo ricomincia con presunzione nel quarto episodio, con una maggiore pianificazione (di un nuovo parco) che porterà alla morte di moltissime persone, fino al quinto episodio con ancora il tema dell’interventismo (per salvare i dinosauri) ma che terminerà con il “regno distrutto”.
Questa volta il regno di cui si parla è quello dell’uomo, in quanto i dinosauri riescono a liberarsi nel mondo.
Tutto questo ricorda i cicli umani tra la totale pianificazione statale delle dittature e l’interventismo dei burocrati che porterà ad una futura pianificazione dittatoriale e così via con risultati sempre peggiori.
Un giorno i pianificatori si accorgeranno che la natura umana non può essere controllata e l’azione umana non può essere pianificata, ma sarà tardi… gli individui saranno già liberi ed il regno dei pianificatori sarà ormai distrutto.