DI MAURO GARGAGLIONE
C’è chi accusa Salvini di sciacallaggio per la sua presenza a San Lorenzo, teatro dell’efferata violenza mortale su una ragazzina, che sarebbe stata compiuta da un gruppo di africani. Salvini sta semplicemente annaffiando e curando il giardino del suo elettorato, esattamente come DEVE fare ogni politico in democrazia.
Lo fanno i leghisti i grillini, i destri e i sinistri. Lo si è sempre fatto. In democrazia non c’è nulla che importi più dei voti. Perchè senza quelli un politico semplicemente non esiste. E non ci sono altri modi di ottenerli se non facendo promesse. Promesse irrealistiche. Naturalmente tali promesse non si possono mantenere quindi gli eletti di oggi saranno gli sconfitti di domani.
Ma i professionisti della politica questa cosa la sanno benissimo, fa parte del loro mestiere, gli sconfitti torneranno (magari riciclati sotto altre etichette) e gli ex vincitori aspetteranno il turno successivo quando saranno rieletti (magari riciclati sotto altre etichette). Nel frattempo gli sconfitti elaborano nuove promesse che saranno premiate dall’elettorato fra qualche anno.
Solo che di promessa in promessa il paese affonda sempre di più. Ci vuole solo pazienza, il tempo che i nuovi nati non abbiano più memoria che una volta si era più prosperi e un pochino più liberi. Questo non è un problema economico, è la democrazia che conosciamo che sta arrivando al capolinea.
Chi utilizza la piazza, chi aizza le masse e tutto il loro groviglio di pulsioni, dato che l’intelligenza collettiva non esiste, è uno sciacallo, punto. Così hanno fatto Lenin, Mussolini, Hitler, Milosevic ecc
Allora quelli del movimento libertario sono sciacalli?? ma che significa? Ron Paul sarebbe uno sciacallo? Einaudi era uno sciacallo? No la politica fatta in un certo modo è chiaramente sciacallaggio, non facciamo di tutta un’erba un fascio, anche perché Salvini non merita più alcuna difesa, sempre qualora se la fosse meritata in passato. Un cialtrone schifoso, lui ed il suo partito di ladri….. poi che la democrazia welfaristica/clientelare, con sistema elettorale a mò di contentino per i miserabili, sia ormai giunta al capolinea storico è un’altra faccenda.
La presenza massiccia di immigrati provenienti dal Terzo mondo esula dalla questione democrazia. La politica migratoria terzomondialista non è mai stata sottoposta (per motivi fin troppo ovvi) a referendum popolare. Questo vale per tutti i paesi occidentali. Senza eccezione.