DI GIOVANNI BIRINDELLI
“Sedicimila tweet in Italiano. 143 profili fake. Cinque, particolarmente attivi, con un bassissimo numero di follower. È questa la rete italiana della Internet Research Agency (Ira), l’agenzia di San Pietroburgo legata agli apparati del presidente Putin e nata per inquinare l’opinione pubblica occidentale, compresa quella italiana. I dati vengono fuori dall’analisi dei 3 milioni di tweet allegato all’indagine dell’Fbi sul Russiagate” (repubblica.it).
Una notizia incoraggiante per i libertari italiani, che con i loro circa 450* profili veri avrebbero una potenza di influenzare l’opinione pubblica italiana pari a tre volte quella che ha il governo russo!
Barzellette a parte, il fatto che pochi notano dietro a tutta ‘sta buffonata del Russiagate è che, secondo la propaganda statalista, influenzare l’opinione pubblica mediante coercizione (a partire dalla scuola ‘pubblica’ fino alle televisioni di stato, con un oceano di altre organizzazioni/misure di propaganda statalista in mezzo) andrebbe benissimo, mentre influenzarla facendo riflettere liberamente le persone su notizie e opinioni sulla visione delle quali esse hanno libertà di scelta invece sarebbe un “attacco alla democrazia”. Democrazia che, nei limiti in cui si identifica il totalitarismo con la possibilità di esercizio di coercizione arbitraria e illimitata di alcuni su altri nel nome di fini altrettanto arbitrari imposti da chi controlla la macchina coercitiva statale, è un sistema politico totalitario e che, in quanto tale, meriterebbe non solo di essere “inquinato” ma di essere soppresso.
(*) Stima mia a spanne.