DI MATTEO CORSINI
Alla domanda su come stia vivendo il suo ruolo di governo (due ministeri e la vice presidenza, sic!), così ha risposto Luigi Di Maio: “Grandissima apprensione ogni giorno. Ricordo un discorso di Steve Jobs: diceva che la sua vita l’aveva capita dopo aver unito tutti i punti, anche delle cose più brutte. Gran parte delle cose riesco a farle grazie alle tante cose che ho fatto di cui non riuscivo a capire il significato. Oggi mi rendo conto di avere strumenti per affrontare, a volte anche con leggerezza e un sorriso, la situazione”.
Premesso che l’apprensione ce l’hanno (forse di più) coloro i quali preferirebbero che Di Maio fosse ancora impiegato saltuariamente come steward allo stadio di Napoli, tirando in ballo Steve Jobs lo statista di Pomigliano dimostra (se ancora ve ne fosse bisogno) di avere perso contatto con la realtà.
Del fondatore di Apple si possono avere opinioni discordanti, ma quando Di Maio afferma “Gran parte delle cose riesco a farle grazie alle tante cose che ho fatto di cui non riuscivo a capire il significato”, risulta involontariamente comico, perché le sue parole e le sue azioni dimostrano che quel significato ancora gli sfugge.
Lui affronterà pure “a volte anche con leggerezza e un sorriso, la situazione”, ma, come sostiene la saggezza popolare, il riso abbonda sulla bocca degli stolti, e i risultati sembrerebbero dimostrare che non ci troviamo di fronte a un’eccezione.
Purtroppo.
Motto napoletano: ‘A pazziella in mano ‘e criature! (Il giocattolo in mano ad un bimbo che non sa usarlo)
Avrà lavorato molto in nero, forse.
Lì si impara tanto.