DI DARIO BRESSANINI
Come ogni estate arrivano le nuove statistiche sull’adozione degli OGM nel mondo raccolte dall’ISAAA e, per reazione, puntuali come il mio raffreddore allergico stagionale, gli immancabili comunicati stampa di chi vede gli OGM come il diavolo in persona, conditi dagli altrettanto immancabili “sondaggi” di Coldiretti. Sono sempre gli stessi: “8 Italiani su 10 …” sia che si parli di gelato, carciofi o, appunto, OGM. Probabilmente hanno un generatore automatico di sondaggi.
Giornali e agenzie di stampa ormai non fanno altro che rilanciare meccanicamente i vari comunicati senza mai approfondire. Quindi mi svesto dei panni che ultimamente sono solito portare e invece di bistecche e grano torno a parlare di OGM, facendo il punto sul mais. Usando indegnamente la forma del dialogo perché (spero) sia più sopportabile nella sua lunghezza.
Uei, ciao. Senti, ho letto il comunicato di Coldiretti. Mi spieghi un po’ la faccenda del mais OGM?
Sì certo, ma ti avviso che se ti aspetti rispostine semplici da me non le avrai. Se inizio a raccontarti la storia devi promettermi di seguirmi fino alla fine. Altrimenti non inizio neppure. Dammi almeno dieci minuti del tuo tempo altrimenti vai altrove a leggerti qualche tweet.
Da quando c’è Bressanini, chi continua a ripetere le scemenze sugli OGM o è scemo o è in malafede.
entrambe le cose