Warren Buffett, investitore miliardario nonché presidente e CEO di Berkshire Hathaway, ha riaffermato la sua posizione negativa verso le criptovalute durante il meeting annuale della sua compagnia tenuto nella giornata di sabato 5 maggio. Come riportato dalla CNBC, Buffet ha ribadito che le criptovalute faranno una “brutta fine” e ha definito Bitcoin (BTC) “un veleno per topi in tutto e per tutto“.
Rispondendo ad una domanda posta da uno dei partecipanti, il cosiddetto “Oracolo di Omaha” si è scagliato ancora una volta contro le criptovalute. Secondo Buffet, Bitcoin non è un asset “produttivo“, a differenza di un terreno o delle azioni di una compagnia. Ne risulta che l’unico fattore a determinarne il prezzo è la domanda degli investitori, facendo della valuta digitale uno strumento per i “ciarlatani“.
L’investitore miliardario ha affermato che la comunità delle criptovalute farà una “brutta fine” una volta “svanita l’euforia“.
Il vice presidente di Berkshire Hathaway, Charlie Munger, ha fatto eco alle critiche di Buffet sugli investimenti in criptovaluta, anche se in termini molto più severi:
“La gente compra letame e voi pensate: «Devo farlo anche io!».”
A febbraio, Munger ha definito Bitcoin una cosa “totalmente stupida” e ha affermato che le persone vengono coinvolte nel mercato delle criptovalute solo “perché vogliono fare soldi facili“.
Buffet è noto per il suo scetticismo nei confronti delle criptovalute. L’investitore ottantasettenne ha ribadito più volte di non considerare Bitcoin né una moneta né un investimento. Ad ottobre, Buffet dichiarò che Bitcoin fosse entrato nella fase di “bolla” e che sarebbe “imploso“.
Alcuni grandi nomi istituzionali, tuttavia, hanno opinioni ben diverse. Per esempio, il gigante bancario Goldman Sachs ha dato il via alle operazioni di trading di Bitcoin questa settimana, dichiarando che BTC “non è una truffa“.
Esistono al mondo altri miliardari che non la pensano come lui.
Il fatto che bitcoin sia ancora in una fase di forti fluttuazioni non significa che abbia tradito i suoi propositi. Queste sono panzane buone per i suoi detrattori e per chi ne auspica una ingloriosa fine per continuare a pasteggiare con la carta straccia delle valute fiat controllate da politica e potere centrale.
In realtà il bitcoin è stato “programmato” per andare alla ricerca del proprio valore nel tempo, e per crescere nel lungo periodo, come sta facendo, al netto delle speculazioni e dei tentativi di imbrigliarlo.
Inoltre è il punto di riferimento di tutto il sistema delle cryptovalute, che sono tutte quotate in btc, ed anche gli speculatori e i trader della domenica utilizzano le altre crypto per incrementare il valore in btc, proprio perchè pensano (anche coloro che lo denigrano) che in realtà sia l’unico punto fermo del sistema. Se fosse fuffa, con tutti i “magnifici progetti” nati dopo, sarebbe già stato soppiantato. E invece è lì dal 2010 e continua ad essere sviluppato e migliorato, checchè se ne dica.
Su Buffet, massimo rispetto per uno che negli anni ha prodotto utili per sè e per i suoi clienti, individuando una nicchia di mercato in cui si è specializzato e conosce come le proprie tasche. Ma come tutti, non è un tuttologo e non è onnisciente. E secondo me sulle crypto si sbaglia di grosso.
Me ne intendo poco ma se uno come Buffet ne parla male sarei tentato di acquistare le criptomonete.
Pardon 1,5 mld di perdita *
Non sono un amante delle criptovalute, ma Buffet ormai è andato, ha fatto il suo tempo che è quello delle banche centrali e del denaro fiduciario e pure gli oracoli dicono puttanate. Fatto strano ce l’ha a morte pure con i metalli nobili, li definisce infatti “asset improduttivi”; nel frattempo i suoi asset produttivi quest’anno hanno generato 6 mld e passa di dollari di perdita in un solo trimestre mi pare….. vabbè cosa saranno per lui….. del resto soldi falsi, perdite false. In ogni caso l’investire in riserva di valore, permette a tanti poveri stronzi di comuni mortali di poter ambire eventualmente al momento opportuno ad investimenti in “asset produttivi” come li definisce lui.
Di certo il discorso di cosa voleva essere btc e non è stato la sappiamo tutti. Non e’ più una moneta (se mai lo è stata); lo spirito anarcolibertario che lo ha generato è svanito. Il btc è un asset in balia di tutti e di nessuno. Quindi Buffett (swt) dice bene, l’unico fattore a determinarne il prezzo è la domanda. Che dietro ci sia il nulla a parte stringhe digitali è stravero.
Il btc (a saperlo l’avrei fatto pure io, ma ormai è un po’ tardi) è stato un ottimo strumento per l’adolescente che ha comprato cento piotte colla postepay e la paghetta dal papi, se ne è dimenticato e se ne è trovati centomila (se non unico, caso rarissimo) perchè se ne era dimenticato.
E’ stato anche un buon strumento per l’adolescente ha seguito l’andamento e vistosi quintuplicare il prezzo in poco tempo ha monetizzato e si è comprato il nuovo Iphone, secondo il vecchio motto vendi-guadagna-e-pentiti.
Sarà un pessimo strumento se l’adolescente non capirà che ora
il gioco si fa duro e rischia di farsi male. Per i cassettisti poi, con Soros in circolazione, sarebbe meglio rientrare cautelativamente. Il rischio di ritrovarsi con molta spazzatura digitale nel portafoglio è concreto..
EC – una piotta, non cento. Le lire sono morte (rip).