In Economia

DI REDAZIONE

Da molti mesi ormai non si fa altro che parlare della bolla in corso nel mondo delle criptovalute. Nessuno nega che non ci siano episodi riguardanti diversi aspetti di questa nuova tecnologia che lasciano almeno in parte perplessi, come compagnie in difficoltà finanziarie che cambiando semplicemente il proprio nome e accostandolo al termine blockchain improvvisamente subiscono rialzi percentuali a tripla cifra, oppure fenomeni collettivi di massa nei quali piccoli risparmiatori si indebitano con carte di credito, o con qualsiasi altro strumento di debito loro accessibile, semplicemente per acquistare qualunque valuta digitale di cui ben poco comprendono i meccanismi, solo nella speranza di facili guadagni.

Tuttavia appuntare il marchio di bolla alle criptovalute ignorando l’eccezionale fase speculativa che sta attraversando la maggior parte degli asset quotati e non sui mercati finanziari globali significa perdere completamente la visione generale dello stato delle cose. Come ben sottolineato da Francesco Carbone nei suoi podcast “Il Truffone” (che consiglio di seguire nel caso non ne abbiate ancora avuto l’occasione), siamo in realtà nella bolla del tutto. Mercati azionari occidentali con multipli ai massimi storici, titoli di debito europei spazzatura con rendimenti inferiori a quelli di stato statunitensi, mercati immobiliari come quello canadese o quello cinese le cui valutazioni vengono gonfiate da mutui e derivati immobiliari fuori controllo, banche centrali che si indebitano tra loro senza nessuna reale possibilità di ripagare i crediti ottenuti o che comprano direttamente titoli azionari altamente speculativi come se fossero semplici hedge fund, sono solo alcuni tra i mille esempi del momento tanto critico quanto demenziale che stiamo vivendo.

Ed è proprio in momenti come questo che occorre puntare lo sguardo dove nessuno è interessato a guardare. Quando la stragrande maggioranza delle persone si concentra freneticamente sulla speranza di ottenere un favoloso ritorno SUL proprio capitale, ecco che allora la strategia migliore diventa invece quella di puntare sul ritorno DEL proprio capitale. Capitale che, se opportunamente conservato e rivalutato potrà, dopo l’inevitabile esplosione della bolla del tutto, rappresentare una grande fonte di rilancio economico per quei pochi che ancora lo possiederanno. E sarà quindi proprio quello il momento migliore per ottenere veri ritorni reali SUL proprio capitale.

A partire dai prossimi giorni i lettori del miglioverde potranno consultare articoli che si occuperanno anche di cercare strategie ragionevoli per imparare autonomamente a salvaguardare il proprio capitale. Se da un lato ci sarà una parte strettamente didattica consultabile liberamente su tradingview, social network gratuito concentrato esclusivamente sul mondo del trading, dall’altro si cercherà sul miglioverde di orientarsi sui mercati con l’applicazione pratica di discipline quali l’analisi fondamentale, tecnica e sentiment. Per provare a muoversi da soli in questo difficile contesto, e aggiungere così un tassello a una disciplina fondamentale per i libertari quale l’analisi economica della scuola austriaca la quale però non può, e non ha certamente la pretesa di farlo, fornire un pezzo del puzzle fondamentale per ognuno di noi: il timing.

Gli articoli analitici sono disponibili per gli utenti premium sul sito: www.miglioverde.eu

Gli articoli didattici sono consultabili gratuitamente all’indirizzo: https://it.tradingview.com/u/Aleksander-Autina/

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