di REDAZIONE
Avanti con l’ostruzionismo verso la criptovaluta.
Nordea Bank, la più grande banca scandinava mette al bando le criptovalute. Lo ha annunciato ieri: a partire dal 28 febbraio chiederà di non fare trading su Bitcoin e sulle altre criptovalute a tutti i 31.500 dipendenti.
La decisione – riporta l’agenzia Bloomberg – è stata assunta dal consiglio di amministrazione alla luce del fatto che si tratta di un «mercato non regolamentato». E potrebbe rappresentare un segnale che la European Banking Federation si stia preparando a modificare le propria posizione su questi strumenti.
Già la Danske Bank A/S, la seconda maggiore banca nordica, aveva annunciato di scoraggiare i propri dipendenti a operare sulle criptovalute, ma deve ancora valutare se prendere in considerazione un vero e prorpio bando. Né Nordea né Danske offrono ai loro clienti prodotti o piattaforme di trading su questi prodotti.
Un altro buon segnale per chi è convinto che Bitcoin sia l’ago che farà esplodere la bolla fiat!
In genere si dice “chi vivrà, vedrà”. Forse questa volta si potrà dire “chi per primo vedrà, vivrà”. Posso sbagliarmi, non sono né profeta né esperto del settore.
Come in Sudcorea, anche in Norvegia sono messi male per aver così paura delle crittovalute.
Non tollerano che esista concorrenza tra valute fiat, quelle della truffa che sta continuando dal 1913, e crittovalute.
Temono che la gente pian piano inizi ad apprezzare la libertà da banche commerciali, banche centrali, governi tutti inflazionisti.
Da noi siamo messi bene, perché i legislatori sono talmente ignoranti da non avere minimamente idea di cosa siano e come funzionino le crittovalute. Questo è quanto intendevo dire l’altro giorno: il socialismo nei fatti, è più realizzabile in nord Europa che da qui da noi.
“Un altro buon segnale per chi è convinto che Bitcoin sia l’ago che farà esplodere la bolla fiat!”
Ma quanto ottimismo, io invece la vedo grigia.
Comunque c’è un caso da manuale di analisi tecnica, una perfetta W in formazione, quasi certo segnale di rimbalzo; se mi occupassi ancora di trading comprerei adesso per vendere sopra ai 10000 entro 5-10gg.
Stiamo a vedere se ci ho preso.
Sembra che ci stiano provando da qualche settimana anche le banche australiane:
http://www.businessinsider.com.au/bitcoin-investors-accounts-frozen-big-four-banks-2017-12
Visto il timing ravvicinato con l’ingresso del bitcoin sul mercato regolamentato dei future, non sarei stupito se le stesse avessero assunto posizioni corte giusto prima del crollo.
Ma forse sono troppo malizioso…
Sì però, dando un’occhiata superficiale ai numeri che il mercato dei futures sulle borse merci regolamentate, riesce a generare, è impossibile che da lì riescano a manipolarne il prezzo; sarà poco meno del 10% della liquidità totale del Btc. Anche io credevo questo, ma è stato un flop per loro.
Credo che in questo caso sia più probabile che la manipolazone avvenga non tanto tramite interferenze dirette sui future, che senza dubbio rappresentano ancora una quota minoritaria degli scambi ma permettono comunque agli investitori di operare in maniera regolamentata, quanto piuttosto attraverso strumenti molto più grezzi quali l’insider trading.
Del resto proprio le autorità di sorveglianza sui mercati in Corea del Sud hanno già ammesso che persino i loro stessi funzionari si sono avvalsi di informazioni riservate per speculare sulle criptovalute:
https://cointelegraph.com/news/south-korea-govt-officials-accused-of-crypto-insider-trading
Le stesse autorità hanno peraltro messo le mani avanti sostenendo che difficilmente questo tipo di comportamento potrà ritenersi reato poichè allo stato attuale le criptovalute sono del tutto fuori da ogni radar regolamentativo.
Che nessun altro abbia utlizzato questo tipo di informazioni lo definerei come minimo improbabile.
Da noi si chiamano direttamente i segretari di partito.