UMBERTO FABBIANI
I bitcoin sono uno di quegli argomenti che infiammano le discussioni, le notizie che rimbalzano sui media e l’imponente arrampicata dei prezzi disorientano le persone che non riescono a capire quale sia la corretta chiave di lettura del fenomeno.
Le obiezioni più comuni che ho raccolto in giro sono le seguenti:
1) I bitcoin non valgono nulla perche non hanno un sottostante valore materiale di riferimento;
2) Si tratta di una bolla come la bolla dei tulipani in olanda nel 1700;
3) La tecnologia dei bitcoin è complessa, disfunzionale e sono praticamente inutilizzabili come mezzo di pagamento corrente, le tariffe sono alte e le transazioni sono lente;
4) Gli stati possono metterli fuori legge e vietarne l’uso.
Se avrete pazienza e un po’ di tolleranza verso la sintassi (non sono uno scrittore di professione) proverò a fornirvi la mia versione che in pratica corrisponde al Vangelo.
1) I bitcoin valgono. Se non riuscite a capire perché un ripasso della teoria marginale del valore vi potrà aiutare, nel frattempo chiedetevi perché un diamante ed un bicchier d’acqua pur avendo pressoché lo stesso colore e la stessa trasparenza hanno valore diverso e perché abbiano un valore ancora diverso a seconda se vi troviate a New York o in mezzo al Deserto del Sahara.
Il valore alle cose lo attribuisce chi è disposto a privarsi di qualcosa di sua proprietà in cambio di qualcosa che ritiene più utile a se di quello che cede.
E cosa troverà mai di utile la gente nel possesso di un bitcoin tanto da scambiare valore per oltre 15.000 dollari in cambio di uno di essi?
È il fatto che in questo momento su questo pianeta è l’unico mezzo a disposizione di un uomo per certificare in termini assoluti il proprio diritto di proprietà privata su un bene determinato, ancorché immateriale, al quale attribuisce un valore. Incredibile no?
Non c’è nulla sulla Terra di cui ci si può sentire di più gli unici proprietari di un bitcoin.
Non i soldi che siamo obbligati a tenere in banca che non sono di nostra proprietà ma di proprietà della banca che ha un debito verso di noi che onorerà solo se vorrà, o potrà o gli sarà permesso dallo Stato di farlo.
Non le vostre case il cui diritto di proprietà (derubricato a legittimo interesse dalla nostra costituzione) potete esercitare solo nei modi che vi sono concessi e solo fintantoché l’agenzia delle entrate non trascriverà due righe sul database dei registri immobiliari senza nemmeno darvene conto.
Questo vale per le azioni che pensate di possedere o veicoli ed automezzi.
Non per tutto ciò che possedete in virtù di un contratto scritto per la falsificabilità del supporto.
Un bitcoin no, quello lo possedete per intero, la sua chiave privata è solo vostra e se siete fisicamente resistenti nemmeno sotto tortura qualcuno potrà riuscire a portarvela via.
Nessuno potrà mai falsificare, alterare, manomettere o modificare le registrazione che lega il vostro bitcoin alla vostra chiave privata, questo è valore. Questo è il valore del famoso bicchier d’acqua in mezzo al deserto.
In un mondo in cui l’aggressione alla proprietà privata è la costante della vita quotidiana questo è un fatto di una rilevanza assoluta, se capite l’importanza di questo concetto non faticherete a capire perché un bitcoin vale così tanto. Ma ci sono altri fattori da considerare che vediamo adesso.
2) Non è una bolla come quella dei Tulipani. Vi concedo che il comportamento degli umani sia irrazionale e che i fattori esterni modificano la percezione degli avvenimenti influenzando la razionale attribuzione del valore. Questo determina, sopratutto nelle fasi iniziali di un fenomeno, una marcata volatilità che crea turbamento sul mercato. È comprensibile e scontato ma c’è un fatto importante da mettere in conto: La quantità di questo particoalre asset, desiderato da molti per le caratteristiche che abbiamo visto sopra, è disponibile solo in un numero finito.
In futuro, tra sette miliardi di persone, chi vorrà potrà dividersi solo ventun milioni di bitcoin. Se pensate che la massa monetaria delle monete fiat sul pianeta ammonta ormai a numeri impronunciabili che potremo definire ricorrendo ai fantastiliardi di Paperonesca memoria e che per di più vengono prodotti a botte di centinaia di miliardi da banche e banche centrali ogni mese, capite bene che il prezzo di arrivo del bitcoin in moneta fiat è un valore che non ha neppure senso cercare di determinare, in futuro si renderà necesario fare riferimento ad altri parametri come il valore di scambio, ovvero quale sarà la quantità di beni che si potra scambiare per un bitcoin.
Se è vero che oggi è meno del 2 o 3% della popolazione a possedere bitcoin questo è il motivo per cui, nonostante la volatilità, non parlerei di bolla ma di fase di costruzione del valore di un bene che prima non c’era e adesso c’è. E non credo che ci sia qualcuno in grado di prevedere su che livello di valore si assesterà il bitcoin quando sarà arrivato a piena maturazione.
3) La tecnologia che sta dietro al bitcoin è macchinosa e non è funzionale per i pagamenti. Questo è vero. Infatti la comunità di utenti e mineres ha in corso un dibattito molto acceso riguardo alle modifiche da apportare eventualmente al codice del protocollo (si il codice è anche un oggetto democratico, c’è bisogno di una grandissima convergenza degli utilizzatori che creino un seguito ad eventuali modifiche). L’obiettivo è quello di rendere le transazioni vlocissime e le tariffe di transazione bassissime pur mantenendo la caratteristica della sicurezza del protocollo. Se si dovessero realizzare queste condizioni il bitcoin diventerebbe uno strumento di una potenza mai vista prima. Ma anche se, per assurdo, ciò non dovesse accadere e permanesse questa lentezza delle transazioni resterebbero le sue caratteristiche fondamentali, la certificazione della proprietà, la non modificabilità delle registrazioni ed il numero finito per renderlo un asset sul quale è conveniente investire e come tale non è escluso che possa fare da sottostante ad altri strumenti di pagamento alternativi che mercato e tecnologia faranno emergere perché richiesti.
4) I governi possono metterli fuorilegge. Vero, e qui andiamo in politica. I governi e gli stati fanno queste cose comunemente, quasi per natura. Privano i loro sudditi delle loro libertà economiche, sociali e civili per impossessarsi più agevolmente con la forza della loro proprietà e del loro reddito. L’attività peculiare degli stati è di impossessarsi della ricchezza dei cittadini con la forza. È proprio per questo che esiste il bitcoin e che vale così tanto, se così non fosse non ci sarebbe stato il bisogno di inventarlo. Ed è per questo motivo che ogni persona di buona volontà dovrebbe impegnarsi quotidianamente per minare alla base il consenso sul quale stati e governi si sorreggono dal momento che non hanno nessuna funzione nello sviluppo della società, della ricchezza e del progresso tecnologico che sono le uniche tre cose che hanno importanza per un uomo.
Se guardiamo alle esperienze passate i governi hanno fatto ben di peggio che vietare i bitcoin, in germania est vietarono ai propri cittadini di varcare la frontiera con l’occidente imprigionandoli dietro un muro, l’oro è stato aggredito più volte anche nei liberali USA in cui Franklin Delano Roosvelt in pratica espropriò l’oro dei cittadini. È proprio per queste premesse che il bitcoin è uno strumento formidabile per sottrarre potere ai governi e agli stati, perché argina il loro potere nei confronti della vostra proprietà.
È anzi probabile che saranno stati e governi, per non parlare delle Banche centrali, che dovranno, come sempre avvenuto in passato con le rivoluzioni, prendere atto dell’ineluttabilità del mutamento e che saranno spinti a ridurre il loro potere e la loro interferenza sulla vita delle persone che nel frattempo avranno maturato la potenzialità di organizzarsi in società aperte transnazionali in cui potranno realizzare scambi di beni e servizi sfruttando la rete internet, la crittografia, criptomonete e smart contracts senza più bisogno di stati, di leggi, di tribunali, di notai.
Quel giorno vivremo in società più libere e ricche ed i bitcoin, se saranno ancora utili, avranno fatto la loro parte in questo cambiamento.
Ringrazio Christian per le spiegazioni. La tecnologia del bitcoin è complessa e va studiata bene. Ciao
Faber non ci vogliono hardware molto potenti e non alla portata di tutti solo che, come spiegato sopra (commento che stavo scrivendo prima che tu facessi il tuo), ne serve una grossa quantità per avere maggiori probabilità di ricevere la ricompensa per la creazione del Blocco (che avviene circa ogni 10 minuti) oltre ai costi di uso (elettricità, raffreddamento), manutenzione e sostituzione.
La tecnologia Blockchain è inefficiente come database e l’unico suo scopo è evitare il double spending (doppia spesa) di un Bitcoin e la manipolazione da parte di una entità centrale dell’informazione sulla proprietà del Bitcoin. La Blockchain non ha senso senza il Bitcoin (eccetto la notarizzazione, mentre il contrario non è vero). L’impiego in ambiti centralizzati come catasto, pra e banche non ha senso e viene indicata solamente per motivi di marketing. Le banche hanno già creato una loro cryptomoneta e si chiama Ripple (quarta in termini di capitalizzazione) ma come detto sopra è solo per motivi di marketing. Tutto questo non lo dico io ma i massimi esperti internazionali e sviluppatori di Bitcoin (tra cui in Italia il grande Giacomo Zucco di cui potete cercare numerosi interventi su Youtube in cui spiega proprio quanto ho accennato).
“Come si dice se adotti la tecnologia del nemico lo neutralizzi” penso non sia il paragone corretto in quanto il Bitcoin è più simile ad un insetticida. Se gli insetti cominciassero ad usarlo non è che neutralizzerebbero gli uomini ma si ucciderebbero da sole più velocemente. Nei tuoi esempi il pra e catasto non “adotterebbero” la blockchain ma verrebbero spazzate via dalla notarizzazione sulla blockchain (unitamente ai notai). Come pure sparirebbero banche e banche centrali stampatrici di soldi senza limiti. Per chi è interessato a capire ci sono numerosi forum e chat dedicate, più indicate di questo sito per entrare più approfonditamente nelle questioni tecniche del Bitcoin.
Faber la questione è diversa ed è il valore soggettivo di un bene. Dispersi nel deserto il valore di un sacchetto di diamanti è nulla rispetto a quello di una borraccia d’acqua.
Da discriminare non è la stringa di numeri ma le caratteristiche e l’utilità di quella “stringa” o più correttamente il protocollo (anche i diamanti sono un “accozzaglia” di atomi di Carbonio od, ancora meglio, lo stesso internet non è altro che un protocollo – TCP/IP- che gira su una infrastruttura formata da calcolatori). Il paragone con l’oro è azzeccato infatti anni fa chiunque poteva minare Bitcoin con il proprio pc oggi sono necessari maggiori e più costosi strumenti, ma questo vale per qualsiasi bene scarso che con li tempo diviene sempre più costoso estrarre. Il petrolio non viene estratto da chiunque ma i vari carburanti da esso ricavati non mi sembrano strumenti elitari. Al contrario con il Bitcoin è ancora possibile avere gruppi di persone che si mettono insieme per minare (e ci sono ancora alcuni singoli che lo fanno avendo a disposizione energia elettrica a basso prezzo). La “metodologia del mining” è molto più complicata e si basa anche su considerazioni ricavate dalla teoria dei giochi.
Alessando relativamente al dubbio della potenza di calcolo spiegato in modo semplice quando ci si riferisce a “minare” i Bitcoin in realtà si tratta della ricompensa con nuovi Bitcoin (ad oggi pari a 12.5 bitcoin) data a chiunque crei un nuovo blocco sulla blockchain (ricompensa che andrà periodicamente a dimezzarsi sino ad azzerarsi quando il numero di Bitcoin minati avrà raggiunto la cifra di 21 milioni, oggi siamo a quasi 17 milioni). Un nuovo blocco sulla blockchain nasce dalla ricerca tra tutti i possibili blocchi formati dalla combinazioni delle transazioni di bitcoin eseguite non ancora confermate dentro un blocco già esistente (che quindi è come una pagina di un registro sequenziale) di quello che possiede determinate caratteristiche impostate da un algoritmo matematico. Questa ricerca è casuale ed è tanto più difficile (quindi il blocco deve avere requisiti più stringenti) quanto maggiori sono i tentativi che vengono eseguiti nell’unità di tempo da tutti i partecipanti. Quindi tanto maggiore è il numero di tentativi eseguiti da un individuo o gruppo od entità (che è direttamente proporzionale alla potenza di calcolo che si ha a disposizione) maggiore è la possibilità che quest’ultimo possa trovare il blocco. Ovviamente chi ha più soldi da investire e/o minori costi (tipo elettricità) potrà procurarsi maggiore potenza di calcolo.
Mi riferivo alla potenza di calcolo del computer necessaria per estrarre i bitcoin. Ci vogliono hardware molto potenti non alla portata di tutti.
Inoltre la tecnologia soggiacente, la cosiddetta blockchain lungi dall’essere invisa allo stato, potrebbe benissimo venire da esso adottata, perché garantisce l’inviolabilità dei registri pubblici, e quindi sarebbe applicabile al catasto, al pra e via dicendo. Anche le banche stanno pensando di adottarla. Come si dice se adotti la tecnologia del nemico lo neutralizzi.
All’inizio anche il computer e il telefono portatile erano strumenti elitari. Prima ancora anche il grammofono, la radio, il televisore, l’automobile, il frigorifero, la lavatrice, la lavastovilgie, il frullatore… Basta lasciar scorrere il tempo. Mi sfugge il motivo per cui la potenza di calcolo possano permettersela solo i ricchi. Forse non so a cosa corrisponda la potenza di calcolo nell’estrazione della criptomoneta. E forse le pepite erano a portata do goni mano solo quando la libera concorrenza tra diligenze calmierò il prezzo dei viaggi.
Sarà forse che sto invecchiando ma ho dei dubbi su questa nuova tecnologia monetaria. La differenza tra un bicchier d’acqua e un diamante è stata riconosciuta nel tempo grazie a caratteristiche materiali che hanno attratto l’occhio e il tatto. Qui non c’è niente da discriminare o distinguere tranne una stringa di numeri. Poi c’è la questione della metodologia del mining. Da quello che so per estrarre bitcoin occorre una potenza di calcolo enorme che soltanto i più ricchi possono permettersi. Da questo punto di vista sembra uno strumento elitario. Una volta le pepite d’oro erano alla mercé di tutte le mani…
Con lo stampino sono fatti i trolls, la cosa si evidenzia quando si usano ossimori come “anarco – nazi – comunista”. Tutti loro non comprendono che l’anarchismo è inconciliabile con il nazionalismo e con il comunismo. E’ come dire “monoteista – pagano – ateo”. Oppure “massone – borrellian – bindiano”.Va riconosciuta una cosa: il nuovo disturbatore si firma per esteso. Sempre che non sia uno pseudonimo.
UELA CHIUAUA….MA SIETE FATTI CON LO STAMPINO?
OH YES,RISPOSTA ISTERICA DI UN BITCOJONARO ANARCO NAZI COMUNISTA. SALUTI E AUGURI MILIONARI.
Aggressività ideopatica, poverino, aspettiamo che ti passi e dopo le 23 tornerai come christian a sbraitarti contro (sindrome di Jekyll-Hide).
Ciao, caro.
Guess who?/Antitroll sono presente e ben prima delle 23. Solitamente leggo il forum la sera dopo cena e prima di coricarmi ma avendo “saltato” ieri avevo deciso di anticipare. La potresti anche smettere di accusare me ed altri di essere Troll multi nick quando scriviamo dei semplici e normalissimi commenti (peraltro anche sporadici nel mio caso) e visto che è proprio quello che tu fai con vari nick (il tuo penultimo era Antitroll personaggio presunto scopritore di Troll, ma dopo averti “smascherato” hai deciso per vendetta di assillarmi). Non so se questo tizio è una delle tue ennesime anime ma da una breve ricerca ho trovato questo commento datato luglio 2015 sul forum Investire Oggi.
“Gentili utenti GB (riferito a Gianluigi Bendinelli Ndr) è suo solito girare per internet (e farsi bannare…penso sia stato bannato da una ventina di siti). Inizialmente è anche cortese, HELLO, con calma spiegherò la mia teoria, etc.
Poi arriva il raptus da distruttore di ogni comunicazione sociale. Ovviamente partono insulti a raffica, e certe sue fisse (siete tutti dei piazzisti di titoli ai consumatori e traders in erba).
Voi direte, mi insulta? Rispondo (anche con argomentazioni concrete). E lui commenterà (con il GRASSETTO) ogni vostro post, ma ogni.
Non pensate di salvarvi perché è in pensione e ha tutto il tempo per rispondervi.
Non pensate di denunciarlo perché vive in Madagascar e quindi ogni vostro tentativo andrebbe alle lunghissime o sarebbe vano.
Vi definirà dei cani pavloviani, quando lui è la reincarnazione del cane pavloviano (visto che replica all’infinito).
Il suo stato psichico raggiunge le vette massime quando replica all’infinito lo stesso post su tante sezioni del forum…lì solitamente interviene il moderatore di turno e lo fa tacere.
Poi è avvezzo a reiscriversi più volte con nickname diversi, fino a quando il povero malcapitato moderatore di turno decide di segarlo per l’eternità….
Questa volta è il sito INVESTIREOGGI che ha l’onere di ospitarlo”
Bravo schizoide, hai fatto strike !!!!!!!111!!
Se io imposto su google GIANLUIGI BENDINELLI trovo solo un sacco di ciarpame che mai mi sognerei di perderci tempo ad analizzare, ma tu – guarda caso – hai già tutto a portata di mano. Come sempre la prima gallina che canta è quella che ha fatto l’uovo.
Ultimamente sono intervenuto e interverrò sulle stronzate che dici e le cazzate che fai. Se non sei tu Dino o Eridanio, come mai arrivi e ti preoccupi di loro se li tocco? Sono due impediti? O avete una liaison alla Patroclo-Achille?
Ti ho già detto che sei colto, ma non saggio; intelligente, ma non furbo.
Cambia approccio e non fare il furbetto con me: ricordati che quando tu ti pisciavi ancora addosso, io ero già sotto naja.
Veramente cercando GIANLUIGI BENDINELLI su Google la frase citata si trova appena sul secondo risultato della ricerca, quindi ci vuole ben poco, e visto che si è presentato così “gentilmente” ho voluto sapere chi fosse ed è bastato una rapida lettura per capirlo (in particolare la risposta di apparentemente lo “conosceva” e che sopra ho riporato. Sei tu quello che in passato ha stranamente citato con estrema precisione e più volte il defunto sito di movimentolibertario.it, che nemmeno i vecchi frequentatori di questo sito si sognano più di andare a consultare, accusando questo o quell’altro di essere la stessa persona di uno dei vecchi nick li presenti e che perseguita questo sito da molti anni.
Dino ed Eridanio non sono gli unici che hai attaccato ora o con i tuoi precedenti nick e li difendo semplicemente perché in genere mi tiri in ballo (tipo sopra con GIANLUIGI BENDINELLI). Capisco che mi odi da quando ti ho smascherato come millantatore scopritore di Troll sotto il nick “Antitroll” quando già gongolavi dopo gli elogi di Colla (che però non conosceva tale categoria umana e quello di cui è capace). Come già detto è perfettamente inutile che di chiari di essere questo o quell’altro o di avere fatto questo e quell’altro (tipo la naja quando mi pisciavo addosso) su un sito senza senza verifica dell’identità. Comunque se ti fa sentire meglio insultare uno sconosciuto su un sito frequentato da quattro persone c’è poco da dire. Io passo il tempo a leggere articoli e commenti interessanti (non i tuoi).
tutte gran cazzate..
IL VERO SOTTOSTANTE A TUTTE LE MILLE E MILLE CLEPTOVALUTE,
SOLO E SOLTANTO IL DESIDERIO DI DIVENTARE RICCHI SENZA FATICA .
BASTA LEGGERE ALCUNI COMMENTI , TIPO IN INVESTING BITCOJONS, X CAPIRLO.
Tu non comprarli, ma non rompere il cazzo a chi li compra e non permettere mai che lo Stato rompa il cazzo a chi li usa.
E’ la realtà delle cose.