DI MAURO GARGAGLIONE
Gli economisti e molti consulenti ci spiegano che bitcoin non è un investimento ma un asset speculativo perchè, come tutte le valute, non crea valore. Uno non investe in dollari, in franchi svizzeri o in euro, caso mai compra a meno e vende a più. Infatti le monete non creano il valore, il valore lo creano le aziende, gli imprenditori in gamba, gli innovatori, quelli che sanno intercettare i bisogni del mercato.
Se, come dice la scuola austriaca, ciascuno ha le sue preferenze temporali, che sono la sua personalissima scala di valori che cambia con l’età e le condizioni al contorno, dalla prospettiva delle aziende creare valore significa lavorare per stare nella parte alta della scala delle preferenze del maggior numero di persone possibile ma, soprattutto, fare in modo di riuscirci per lungo tempo. Valore sostenibile nel tempo. Fin qui non ho nulla da eccepire.
I problemi nascono quando, non solo una valuta, una moneta non produce valore, e questo lo abbiamo appurato, ma quando lo distrugge. E oggi il denaro monopolizzato dai governi e dagli Stati attraverso i privilegi concessi alle banche centrali, fa esattamente questo. Il denaro fiat (come si chiama in gergo) non crea valore ma, essendo manipolabile dagli Stati, lo distrugge.
Ecco perchè è nato Bitcoin. E’ la proposta di un denaro il cui successo o fallimento sta nelle mani di chi vorrà adottarlo. Come fu per l’oro e l’argento per secoli, In questo momento non è ancora denaro in senso stretto, perchè è così volatile che se voglio vendere o comprare qualcosa in bitcoin, oggi varrebbe, il controvalore di 10 euro, tra una settimana lo stesso oggetto varrebbe 100 euro (o 1 euro). Il motivo è che essendo ancora adottato da pochi deve far sempre riferimento a una moneta fiat.
Quindi perchè sale sempre in modo così violento da far gridare alla “bolla”? Io penso per il semplice motivo che sempre più persone al mondo sentono la necessità di una moneta onesta giudicando che quelle che ci obbligano ad usare, non lo sono più. Oggi chi usa le criptovalute per comprare e vendere beni reali è un minima frazione di umanità. Ma il numero di chi non si fida più di banche, fondi comuni, titoli di Stato e obbligazioni finanziarie aumenta sempre più.
Anna Maria scusa ma il detto letteralmente cosa vuol dire? (posso intuire ma non l’ho mai sentito).
Prova a metterci “centesimi” dopo “novanta”, che magari ci arrivi.
Et la marmotte…
et le chocolat…
et le papier d’alu…
et les connes comme toi…
“La lira per novanta non te la darà mai nessuno” questo mi diceva la mia nonna. La mia esperienza mi insegna che è vero e la realtà è che è vero il contrario.btc, non ti conosco.
Non mi intendo di btc, ma per pagare piccole cifre è da evitare come la peste.
Un tizio che ne sa qualcosa (dice lui) aveva trovato il modo di pagare anche il caffè al bar in btc. Poi si è accorto che ogni caffè gli era costato circa il doppio e che se avesse usato un normale pagobancomat avrebbe al più ricevuto un diniego (a causa dell’1% che paga l’esercente), ma a lui non sarebbe costato nulla.
Se non si risolvono queste incongruenze, btc resterà sempre uno strumento di mera speculazione.
La soluzione in “teoria” c’è già. Potrebbe essere il Litecoin, ma ciò che non mi convince delle cryptovalute è l’estrema volatilità; inoltre la stragrande maggioranza di persone che investono o speculano in esse, come preferenza primaria hanno sempre quella verso il denaro fiduciario, quindi “denaro” non sono, almeno sino adesso.
ricordiamo un momento l’origine della moneta, nata come “cosa” adatta per il baratto universale.
Se non c’era fiducia in una “cosa” emessa da un banco, se ne sceglieva un altro, ecc…
Non sei obbligato ad adottare il BC e se non t’ispira fiducia puoi scegliere l’oro per esempio, o qualche valuta in corso.
Poi purtroppo sul territorio nazionale lo Stato Onnipotente impone il suo monopolio a mano armata (dalle forze armate, alla guardia di finanza fino ai vigili urbani) e pretende solo la moneta che dice lui, e questo ovviamente costringe a scelte non libere, condizionando le preferenze quanto un bandito che durante una rapina a mano armata ti lascia “libero di scegliere” tra la borsa e la vita.