DI GIOVANNI BIRINDELLI
Scrive lastampa.it “[Per il PD] non è togliendo l’Imu sulle prime case ai ricchi che si redistribuisce ricchezza. La via maestra sono gli investimenti e un’effettiva progressività della tassazione: chi ha di più deve pagare di più”.
Coloro che detengono potere politico (e coloro che li votano) non hanno a volte la capacità intellettiva, altre volte il coraggio, altre volte l’onestà intellettuale di andare a vedere le implicazioni logiche delle loro proposte e dei loro slogan.
Se (per assurdo) andassero a vedere quelle implicazioni (per esempio in relazione al concetto di uguaglianza davanti alla legge), scoprirebbero che, sul piano astratto, le differenze fra loro e i nazisti sarebbero molte di meno di quelle che credono. Anzi, scoprirebbero che queste differenze in effetti non ci sono.
Anche a queste persone si riferiva Friedrich A. von Hayek quando scriveva che “molti di coloro che sul piano morale si ritengono infinitamente superiori alle aberrazioni del Nazismo e sinceramente odiano tutte le sue manifestazioni, lavorano allo stesso tempo per ideali la cui realizzazione porterebbe direttamente all’aborrita tirannia”. [Hayek F.A., 1944, “The Road to Serfdom” (Routledge, London & New York), p. 4]
L’elettronica mi consente un solo like, ma l’articolo ne meriterebbe cento.
1) Festa del lavoro
In una società anarchico-libertaria il problema di chi può prendere la parola alla festa del 1 maggio non si pone: lo decide IL PROPRIETARIO della piazza. E se sindacalisti, politici e chiunque altro tanto ci tengono a festeggiare, sarebbero pregati di farlo IN LOCALI DI LORO PROPRIETA’ E CON SERVIZIO D’ORDINE A LORO SPESE.
2) Progressività fiscale
I fanatici della progressività fiscale in realtà non si rendono conto che si sono incamminati sulla via della schiavitù: il padrone (lo Stato) si prende tutti gli utili del lavoro degli schiavi e si benigna di devolverne la maggior parte a se stesso e ad altri schiavi suoi amici, le briciole a tutti gli altri schiavi.
Se è vero che la pressione fiscale effettiva va da un minimo del 62% ad un massimo dell’80%, alla schiavitù completa mancano pochi punti percentuali. Coraggio compagni progressisti! Ancora un piccolo sforzo e ce l’avete fatta!
La libertà di parola si conquista con la parola, non a spinta. La spinta è il contrario della parola. E’ l’arma di chi si finge alternativo mentre altro non è che il braccio armato del sistema mascherato da antagonista.
SUCCEDE IL PRIMO MAGGIO A TORINO
Succede che al Primo maggio non
vogliono manifestare soltanto sindacati venduti e politicanti
prezzolati. Succede che il primo maggio è la festa di tutti i lavoratori
e non di un apparato senza vergogna che ha svenduto i diritti di noi
tutti a colpi di jobs act, privatizzazioni e subappalti. Succede quindi
che in piazza ci sia anche uno spezzone di giovani e studenti, migranti e
sfrattati, precari e NOTAV che vuole dire la sua. Ma in Italia nel
2017 chi può prendere parola pretende di deciderlo la polizia. E la
polizia, come sempre, decide che a parlare può essere solo il carrozzone
istituzionale che gli garantisce lo stipendio. Succede a Torino che una
banda di mercenari e privilegiati, parassiti in divisa che garantiscono
la tranquillità dei responsabili della crisi, carica a freddo lo
spezzone che porta una parola diversa in quel corteo di mummie
incartapecorite, perché i sindacati venduti deve poter parlare
tranquillo e non essere sommerso dai fischi di quella parte del paese,
sempre più grande, che soffre, s’incazza e vuole fargliela pagare. Ma
succede anche che le cose non vanno come pensa la polizia. Succede a
Torino che nonostante quattro cariche di fila e un arresto, nonostante
cinque manifestanti feriti alle braccia e alla testa, nonostante un
esercito armato di tutto punto si accanisca sui manifestanti che
rispondono a mani nude, la gente si ricompatta e ogni volta e avanza
verso la piazza finale. Succede il primo maggio che le libertà di parola
si conquista a spinta! RIPRENDIAMOCI CIÒ CHE CI SPETTA!
Mi sa che lo sanno benissimo e ne godono.
esattamente