di MATTEO CORSINI
Beppe Grillo: “Se qualcuno non capirà questa scelta vi chiedo di fidarvi di me”. Per anni sono andati in giro dicendo che “uno vale uno” e che le decisioni dovevano essere prese dagli iscritti al blog. Hanno mandato in Parlamento persone che, con questo metodo di selezione, avevano ottenuto poche decine di preferenze. Il che, peraltro, non ha portato statisticamente a un livello medio del parlamentare peggiore di quelli degli altri partiti, ancorché io non condivida pressoché nulla di quanto sostenuto dal M5S.
Poi proprio nella città del “garante” le cosiddette comunarie hanno dato un esito non gradito al garante medesimo, il quale ha così deciso di sottoporre ai militanti questa alternativa: o si candida il secondo classificato (gradito a Grillo), oppure non si presenta alcuna lista.
Chiede fiducia, ma più che fiducia serve fede in lui.
E più che Beppe Grillo dovrebbe chiamarsi Beppe del Grillo. Il Marchese aveva almeno l’onestà di dire: “Io so’ io e voi nun siete un cazzo”.
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Il livello medio parlamentare è eccome peggiore, rispetto agli altri gruppi. Una di loro chiese: “Ma come? Per essere eletti presidenti della repubblica bisogna aver compiuto cinquant’anni?” Neanche Razzi riesce a riequilibrare il livello, neanche un noto abitante di Montenero di Bisaccia ci riuscirebbe se tornasse in parlamento. L’età quirinalizia si insegna nella scuola primaria che evidentemente la parlamentare ha saltato. Poco male saltare la scuola di stato, male è evitare completamente di istruirsi. E chi è istruito, se in buona fede, non va coi Cinque Gonzi né con l’Italia dei Buffoni. Onofrio del Grillo venne ben interpretato cinematograficamente da un attore autentico, completo e con eccellenti capacità registiche (anche se il film in questione lo diresse Monicelli). Il balbettante genovese sta alla recitazione, alla sceneggiatura e alla regìa, come io sto allo sport, alla moda e alla divisa.
Il “centralismo democratico” si confà ad un partito di estrema sinistra ancorché camuffato solo per pescare più voti possibili a destra e a manca per poi portarli a “manca”.
Il m5s è una sua creatura e come tale soffre della sindrome della madre possessiva. (“io ti ho fatto e io ti disfo”)
Comunque un po’ di centralismo democratico non fa male, perlomeno poi la colpa dei fallimenti il mo’ vi mento saprà a chi darla.