DI MAURO GARGAGLIONE
Lo Stato non investe i “suoi” soldi, ma i tuoi. Perchè lo Stato non ha soldi suoi ma quelli che gli derivano dai contribuenti. Io vengo da te, ti prendo i tuoi soldi (e se non me li dai vengo con la GdF) e poi li investo!
Anzi, coi tuoi soldi ci pago gli interessi a coloro che mi hanno comprato i BOT (che sono debito futuro coi quali pago gli stipendi pubblici. Beh non solo, ci riparo strade, scuole, tengo puliti ed efficienti gli ospedali a Bolzano, Napoli e a Vibo Valentia, metto in sicurezza antisismica gli edifici e tutte queste belle cosine che lo Stato fa così bene… LOL).
E coloro che comprano i BOT vogliono sempre più soldi in forma di interessi, perchè non sono mica tanto convinti, che con tutti questi debiti l’economia italica giri così bene. Ma a loro, in realtà, non gliene frega nulla, l’importate è che lo Stato possa andare dai suoi cittadini e spolpargli tutto quello che hanno per garantire gli interessi che i compratori di BOT hanno chiesto.
Infatti Padoan, sostenuto da un massa di dementi decerebrati continua a dire che il debito pubblico italiano è sostenibilissimo perchè è garantito dalla più grande massa di risparmi privati dell’occidente. Quella che gli serve espropriare per trovare acquirenti dei titoli di Stato che serviranno per pagare gli stipendi a un’umanità di fottuti parassiti pubblici, i quali poi sapranno come votare per garantirsi la pagnotta.
Il tutto con la claque di un esercito di coglioni che un giorno troveranno il bancomat che gli fa prelevare solo 50€ a settimana dei soldi che credevano di avere. E allora forse capiranno quante cazzate gli hanno raccontato. Oggi molti di questi imbecilli ti rispondono che il problema non esisterebbe se potessimo tornare a stampare moneta sovrana. Come in Venezuela, in Argentina o in Zimbabwe.
Da quando è iniziata la politica dei QE l’emissione dei titoli di stato è solo un modo per mascherare la stampa di nuova carta straccia. Tutta roba che poi a livello contabile resta nella pancia della BCE, della FED e delle grosse banche compiacenti. Fino a che la pancia non esplode.
In Zimbabwe, quando dopo l’iperinflazione la carta straccia non la voleva più nessuno, moltissimi si erano improvvisati cercatori d’oro. Nella gente semplice forse c’è ancora un pò di saggezza.
È sempre meglio che il Venezuela paghi le sue politiche monetarie sbagliate e non coinvolga i paesi di un’ipotetica unione monetaria Mercosur.
Il paragrafo sui bot sembra uscito da un giornale di parecchi anni fa.
Oggi sui bot di interessi non se ne parla proprio.
Chi acquista bot ormai venderebbe il Q per andare pari, ma è impossibile, i bot sono a tasso negativo e i privati sani di mente preferiscono i cd.
Solo le banche, i fondi e i grandi investitori istituzionali sono costretti ai titoli di stato, non per patriottismo, ma per questioni di masse monetarie (non si possono parcheggare miliardi di euro su Conto Arancio…).
L’alternativa per loro sarebbe il deposito presso la BCE con tasso negativo dello 0,2% (peggio che andar di notte).
Ecco perchè li comprano, perchè la perdita rispetto alla BCE è minore.
Uso il termine BOT per indicare genericamente titoli pubblici. In Grecia rendevano il 30% proprio per i motivi che ho indicato nella mia riflessione. Se la Grecia avesse avuto un risparmio privato espropriabile e un governo in grado di assicurarlo, la Troika non sarebbe volata ad Atene.
Vada qui e legga la colonna interesse annuo %
http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/reddito-fisso-e-tassi/titoli-di-stato/btp/btp.php
Premesso che sono fuori da almeno 20 anni dall’azionario e da 10 dall’obbligazionario e non leggo quasi più giornali finanziari, mi ricordavo il Sole come una fonte attendibile, seria e soprattutto utile.
Ma se li specchietti ora li fanno come quello indicato, allora adesso il Sole vale meno della carta igienica.
Esempio:
Btp-1fb18 4,5% quindi con scadenza 14mm, mi ripete di nuovo 4.5% di rendimento, peccato che con prezzo di oltre 105 a occhio significa che siamo +/- sullo 0,15%, meno tasse e bollo.
Inoltre mancano i volumi.
Magari una decina di privati masochisti con 100.000 euro riescono pure ad acquistarlo, ma per un po’ di banche/fondi che debbano piazzare magari 2.000 milioni di euro la vedo difficile e dovranno necessariamente andare all’asta dei bot.
Avevo scritto due righe in cui dicevo che certo in passato i tassi erano
ben diversi e lo stato li stava pagando, ma del resto l’Argentina
non piace a nessuno. Poi nel copia e incolla quasta intro non è rimasta.
Quindi quanto detto sopra è riferito solo al pessimo specchietto del Sole 24ore, non all’articolo.
Direi anche che lo stato con la sua avidità ha ingessato le compravendite di btp, perchè la gente se può se li tiene evitando di pagare il pizzo sul capital gain tra prezzo di acquisto e vendita.
Tra l’altro sarebbe opportuno che – col criterio del buon padre di famiglia
– lo stato si indebitasse ora con tassi infimi emettendo il massimo possibile per poi ricomprare i suoi stessi titoli quando i tassi saranno aumentati e i prezzi necessariamente diminuiti. Un circolo virtuoso che sarebbe bene attuare.
Gargaglione è in continuo spolvero.