DI MAURO GARGAGLIONE
Col referendum costituzionale ci stanno prendendo sonoramente per il culo! Finché hanno gente che parla di queste cose inutili non c’è pericolo che rompa le scatole su argomenti molto più gravi.
Stanno portando al fallimento il paese, e non è discutendo di queste idiozie di tecnica politica, su cui anche i più informati e competenti tra i tanti contatti che ho prendono dottamente posizione, che questa traiettoria si potrà modificare.
Vince il SI, vince il NO, l’importante è che il cappio si stringa sempre di più in modo progressivo lasciando passare sempre meno aria, per non usare l’abusata immagine della rana nell’acqua bollente.
Ci stanno abituando ad essere sempre più poveri e se non ce ne accorgiamo, se non ve ne accorgete, è perché ci stanno facendo adattare a vivere con un apporto di ossigeno sempre più basso. E’ così che funziona.
Qualche anno fa usciva un libro da cui mi pare trassero un film – Generazione mille euro -. Oggi mille euro sono un sogno per il 40% dei giovani senza lavoro, dopo che hanno fatto fallire centinaia di migliaia di piccole e medie imprese e hanno perseguitato tanti piccoli artigiani che insegnavano il lavoro ai ragazzi. Gli evasori!
Il referendum costituzionale, l’italicum, il porcellum, il mattarellum, il doppio turno, il maggioritario, il proporzionale, il bicameralismo perfetto, il titolo quinto, ma di che stiamo parlando? Mentre un prefetto sequestra un hotel con le camere già prenotate per infilarci duecento clandestini a spese dei contribuenti.
Forza Si’!!! … W il NO!!!
(La competizione elettorale e i referendum sono la continuazione del tifo sportivo con altri mezzi)
Io, nel mio piccolo, provvedo.
Non partecipo al voto referendario.
Questo sistema ed i suoi componenti non mi rappresentano.
Come diceva Mark Twain: «se votare fosse davvero importante ce lo impedirebbero»…
col referendum hanno votato sul finanziamento dei partiti, bocciandolo: gli hanno cambiato nome ed adesso prendono molti più soldi di prima;
hanno votato sulla chiusura del ministero dell’agricoltura, e quelli gli hanno cambiato nome lasciando tutto com’era;
hanno votato per ridurre la rai portandola da tre a due reti (ma già allora sarebbe stato il caso di chiuderla del tutto) ed adesso è dieci volte quella che era, con canali e reti d’ogni tipo;
Dovevano farci votare per l’entrata nell’euro, e lo hanno evitato dichiarando che eravamo favorevoli (ma senza rischiare figuracce nell’urna).
Ma non è che in europa siano migliori: E dove sono stati costretti a far votare la ggente, il patto era che dopo tre “NO” il progetto euro doveva fermarsi ed invece se ne sono infischiati: dove hanno votato ‘SI’ ok risposta esatta, tutto a posto e basta votare.
dove hanno votato ‘NO’ hanno fatto ripetere il voto fino a strappare in qualche modo un ‘SI’ e poi zitti tutti.
E quando, nonostante tutti gli sforzi, era chiaro che si scontravano col terzo ‘NO’ e dovevano revocare l’unione monetaria dell’euro, si sono riuniti e LORO hanno deciso che si poteva anche fare a meno della democrazia e del voto, quindi si sarebbe andati avanti a prescindere da tutto e tutti.
Però in compenso le tasse, i soldoni che ci strappano a mano armata ogni santo giorno, su quelli è fatto divieto di sentire cosa ne pensa il popolo. Divieto addirittura costituzionale, ti ricordano: certo la costituzione fa sempre comodo quando si parla di tasse, ma se la dimenticano subito quando devono mandare forze armate in giro per il mondo a papparsi miliardi e miliardi.
Eppure sarebbe molto facile votare sulle tasse: i nostri vicini di casa (gli svizzeri) lo fanno, votano su tutto tasse comprese, ed il risultato è che hanno il CREDITO PUBBLICO, altro che il DEBITO pubblico italiano record mondiale.
Insomma è confermata la solita storia: pensate davvero che se fosse valso a qualcosa, se fosse stato davvero importante, se avesse contato un minimo sul serio, ci avrebbero fatto votare??
Votare è importantissimo.
1) Fa credere alla gente di contare qualcosa.
2) Fa credere alla gente che siano i politici a guidare il paese.
3) Fa credere alla gente che le cose vadano male per colpa di quelli che hanno votato diversamente, o che non hanno votato.
La fissazione di tanti politici è quella di realizzare la “democrazia” senza alternanza (chi arriva in parlamento vuole sonnecchiare per il resto della vita) e azzerare l’efficacia del libero voto popolare. Il principio di fondo è accrescere sempre più il potere dello stato e, come è noto, più un popolo è in miseria più si lascia sottomettere. La crisi economica è frutto di un progetto politico.