Mi piacerebbe un mondo senza violenza, senza sopraffazioni, senza guerre e, quindi, senza armi: un mondo dove tutti vivono nella pace e nel benessere, dove tutti si vogliono bene.
Sì, mi piacerebbe. Poi però guardo la realtà e questa situazione idilliaca non esiste nemmeno all’interno di molte famiglie, figuriamoci tra estranei. Questo è un mondo pervaso da odio, violenza, invidia, sopraffazione. Le armi sono lo strumento usato per compiere violenza ma sono anche lo strumento per resistere alla violenza. Le armi moderne da fuoco sono, in fondo, uno strumento di egualitarismo, perché permettono ad una ragazzina di quattordici anni di essere letale tanto quanto un guerriero di 2 metri d’altezza e 200Kg di peso.
Cosa succederebbe se, per incanto, tutte le armi da fuoco scomparissero dal mondo? Gli uomini diventerebbero tutti buoni? No. Semplicemente gli uomini farebbero come hanno sempre fatto nell’antichità: ucciderebbero, massacrerebbero, amputerebbero, ferirebbero, minaccerebbero usando le armi da taglio o da punta, cioè spade, lance, coltelli ecc. Facciamo sparire anche qualsiasi tipo di attrezzo che possa essere usato come arma? Cioè, in altre parole, torniamo non solo alla preistoria (dove già le armi in pietra esistevano) ma al livello dei primati (ed attenzione che alcune scimmie sono in grado di usare degli strumenti …). Ovviamente non è possibile e nemmeno auspicabile.
La realtà è un’altra. Le armi possono anche essere vietate e limitate ma sono e restano soltanto uno STRUMENTO. Il problema dei limiti e dei divieti è che possono essere applicati solo nei confronti degli individui non aggressivi, cioè di coloro che usano tali strumenti per difesa e non per attacco. In altre parole possono essere applicati agli onesti cittadini. I delinquenti, i terroristi, i mafiosi sono pieni di armi di tutti i tipi, non registrate, non legittimamente acquistate, senza alcun limite o controllo.
Ma allora, CHI vuole disarmare CHI?
Lo STATO vuole disarmare i CITTADINI, in modo che gli unici ad avere le armi da fuoco siano lo Stato stesso ed i delinquenti. Lo Stato, poi, dice ai cittadini: “tranquilli, dai delinquenti vi proteggo io, non c’è bisogno che vi difendiate da soli. Anzi, vi vieto di difendervi da soli perché il monopolio della difesa e delle armi è giusto che lo abbia solo io”. La cronaca di tutti i giorni, però, dimostra in modo inequivoco che lo Stato non è assolutamente in grado di difendere sempre ed in ogni luogo i cittadini dalla delinquenza e dal terrorismo. Le decine di migliaia di vittime di omicidi, furti, rapine e purtroppo anche di attacchi terroristici sono lì a ricordarcelo ogni giorno. Le forze di Polizia possono difendere un politico o un magistrato ma non possono certo scortare ogni donna che rientra a casa o presidiare ogni appartamento nell’ipotesi che qualche rapinatore vi si possa introdurre. In sintesi, arrogarsi il monopolio della difesa dei cittadini significa in pratica lasciarli inermi di fronte al crimine: circostanza non solo ingiusta ma anche ingiustificata.
Ma la difesa dal crimine è solo un aspetto se vogliamo anche secondario del problema che, invece, era ben chiaro ai padri fondatori della Costituzione Americana. Le armi servono sì per difendersi dai delinquenti, ma SERVONO IN PRIMISSIMO LUOGO AI CITTADINI PER DIFENDERSI DALLE POSSIBILI E PROBABILI SOPRAFFAZIONI DA PARTE DELLO STATO LADDOVE SI TRASFORMA IN DITTATURA. Non è un caso che – da che mondo è mondo – il primo provvedimento che prende qualsiasi dittatura sia di rastrellare le armi dei civili. Le armi permettono ai cittadini di avere una forza di dissuasione nei confronti dello Stato nel caso in cui quest’ultimo travalichi il suo scopo, che è quello di provvedere sì al cd “bene comune” ma mai a discapito dei diritti naturali degli individui. Fintanto che lo Stato “siamo noi”, cioè sino a che l’esercizio del potere comune è in sintonia con il diritto naturale, nessun cittadino avrà mai l’interesse o la forza individuale per agire contro lo Stato. Ma nel momento stesso in cui uno Stato si trasforma in un Moloch assassino, in cui il potere viene esercitato calpestando i diritti inalienabili degli individui – come vita, libertà e proprietà privata – allora deve essere possibile per i cittadini di difendersi anche e soprattutto dallo Stato.
Esagero? No, basta guardare alla storia! Penso alle centinaia di milioni di individui massacrati dagli Stati totalitari. Si badi, massacrati da Stati dove il potere era stato raggiunto tramite libere elezioni: Germania nazista ed Italia fascista solo per fare due esempi. Davvero vogliamo che solo gli sgherri di Hitler o di Stalin, di Mussolini o di Pol Pot possano essere gli unici a detenere legittimamente le armi da fuoco? Come possiamo essere certi che nessuno Stato mai più nella storia dell’umanità diventi come quelli? Perché non dovrebbero? In fondo, proprio ai giorni nostri, lo Stato Islamico sta dimostrando di essere come se non peggio dei esempi appena citati. O sbaglio? E le decine di migliaia di donne e bambini massacrati proprio oggi, ogni giorno, dagli integralisti sunniti di Boco Haram, ci insegnano che è un’assurdità lasciare le armi solo ai “cattivi” e vietarle invece ai “buoni”. Oltre a tutto la debolezza è di stimolo alla sopraffazione: nessuno di buon senso penserebbe mai di aggredire un individuo più forte di lui. Allo stesso modo il possesso di armi da parte dei cittadini onesti svolge altresì una funzione di deterrenza nei confronti di chi detiene il potere. Certo, non una deterrenza assoluta, ma meglio di nulla.
E poi è vero, anche nella libera detenzione di armi vi sono delle controindicazioni. Vi possono essere incidenti oppure possono capitare in mano ad un pazzo o ad un bambino. Qualcuno potrebbe usarle anche per suicidarsi, altri per risolvere sciocche liti tra vicini. Sì, ci sono anche rischi e controindicazioni. Ma chi si vuol suicidare lo farebbe lo stesso lanciandosi dalla finestra o buttandosi sotto la metro. E non è necessario che il pazzo di turno abbia una pistola, basta un coltello o un’accetta. A Milano un immigrato impazzito ha ucciso a colpi di piccone alcune persone. E non è per nulla detto che verrebbero eliminate le liti che sfociano in tragedia: sono fatti di cronaca l’iracondo che accoltella il vicino rumoroso o quello che lo massacra a martellate perché parcheggia male la macchina nel cortile comune. E’ vero: ci sono dei rischi e delle controindicazioni. Ma sono insiste nel concetto stesso di libertà, a fronte della quale vi deve essere poi la responsabilità: chi dovesse abusare del possesso di armi, ne risponderà personalmente di fronte alla Legge.
Purtroppo non viviamo in un mondo ideale e – se davvero si vuole fare un ragionamento scevro da pregiudizi – si deve tener conto anche di queste cose e poi si deve fare un confronto tra cosa può succedere con e cosa può succedere senza le armi. Posto che ANCHE UN SOLO MORTO È COMUNQUE SEMPRE TROPPO, io dico che i morti per le armi detenute dai “buoni”, cioè dagli onesti cittadini sono INFINITAMENTE inferiori alle morti causate dagli Stati. Rapporto 1 a 1.000.000. Quindi a fronte di questa argomentazione, io dico allora che la prima cosa da fare sarebbe di togliere le armi agli Stati che hanno dimostrato, sempre ed ovunque, di essere i peggiori assassini, sia in termini quantitativi che qualitativi. Ma sono perfettamente conscio che sarebbe una provocazione perché personalmente sono lieto che ci sia un esercito che mi protegge dall’Isis o una forza pubblica che ha come scopo quello di proteggermi dalla delinquenza. Dico solo che Esercito e Polizia debbono limitarsi a svolgere questi compiti ma che non possono pretendere di averne il monopolio, perché togliendo la libertà agli individui di vere degli strumenti di difesa, li si lascia alla mercé di chi si arroga il monopolio della difesa, mettendo così le basi per possibili derive totalitarie.
Eh, sì: mi piacerebbe davvero vivere in un mondo ideale, dove non vi fosse alcun bisogno né di pistole né di fucili o cannoni. Purtroppo, però, vivo in un mondo ingiusto, pieno di assassini e di gente pronta a sopraffarti per trarne illecito profitto. Quindi, se potessi, vorrei potermi difendere sia dai delinquenti sia, e soprattutto, dal rischio di deriva autoritaria dello Stato.
Le armi sono il primo fondamento della libertà. Se non puoi difendere la tua proprietà essa é solo una concessione di chi detiene la forza.
Per chiudere, secondo voi é più semplice imporre una tassazione reale al 70% a un popolo armato o a uno disarmato?
A proposito di delinquenti, sto centellinando un libro di Spooner edito da liberilibri.
Nell’ultima parte si concentra molto su coloro che lui ritiene delinquenti veri ed irresponsabili.
Ci sono quelli che sparano e lo vediamo , ma ce ne sono altri che sono molto peggio e che ordinano di sparare a coloro che spergiurano di voler proteggere e servire.
vietare le armi da fuoco non basterebbe assolutamente.
Quando non esistevano, il potere di allora vietò la balestra (Bolla Papale nel Concilio del 1139).
e tolte di mezzo quelle (per tutti, società civile e società militare) proibiranno coltelli e poi fionde e bastoni.
Per chi se lo fosse perso, geniale
https://www.youtube.com/watch?v=qI7hsKV7O-k
@ Charlybrown,
divertentissimo e paradossale (ma non troppo, purtroppo). Grazie!
Tutto sta alla civiltà e al sale in zucca di chi possiede l’arma: gli svizzeri sono tutti armati, ma non sono affatto un paese pericoloso.
Se penso agli analfabeti sbirri nostrani, a cui io non affiderei un cane da portare in giro, ma che impugnano con sicumera gli M12 ai posti di blocco, mi viene da rabbrividire.
In Afghanistan, dico nella realtà dell’Afghanistan, gli USA hanno avuto il coraggio di chiedere alla gente di consegnare le armi. Tranquilli vi abbiamo portato pace e amore, non servono più.. Gli avranno detto..
Il mondo si divide in due categorie: chi ha la pistola carica e chi scava. Tu scavi.
(Dal film Il buono, il brutto, il cattivo)
Anche vietando le posate, il violento robusto avrebbe ragione di me in pochi secondi. Il forzuto è in grado di uccidere anche a pugni o strozzando la vittima più debole. Che sarebbe meno tale se avesse un’arma per difendersi.
Io penso che se qualcuno avesse avuto un’arma e l’avesse usata come si deve, i morti nel locale di Orlando sarebbero stati molto meno.
Orlando è stato puro teatro, il regista certi elementi dello Stato che sfruttano lo spettro del Califfato per far approvare leggi liberticide e allo stesso tempo promuovere il LGBT (tema particolarmente a cuore a Obama, visto che la First Lady appartiene a detta categoria).