DI MAURO GARGAGLIONE
Può essere vero che la politica è una questione di idee, ma il politico è sempre una questione di potere (sugli altri).
La confusione tra i due piani è una delle principali cause della mancanza di libertà.
Come al solito “la fede” in qualcosa porta all’inferno (che in terra esiste certamente), mai al paradiso (per il quale serve un atto di fede, non potendosi farne esperienza in vita).
Così la fede nella democrazia legittima i manovratori al potere, anzi, la fede nella politica tout court.
Penso agli utili idioti i quali non sono quelli che hanno un’idea o un ideale, ma sono quelli che sono convinti che il loro ideale sia “gestibile” da terzi, magari eletti a maggioranza.
Se credete in qualcosa, vivete “voi” secondo le vostre idee e le vostre convinzioni e lasciate gli altri liberi di vivere. E difendetevi sempre da chi vi vuole imporre il suo paradiso.
La politica non serve più di quanto serva un efficiente amministratore di condominio o una guardia giurata che fa la ronda mentre dormite.
Ma i soldi se li prendono anche se noi non glieli diamo di nostra spontanea volontà.
Vero, ma ormai hanno tirato troppo la corda e di soldi da prendere ne rimangono ben pochi.
I soldi si possono stampare, il tempo no.
Chi gioca alla politica soffre di una dipendenza.
La dipendenza da potere.
Sono dei tossici senza scrupoli che subordinano tutto e tutti al loro gioco infame.
Costoro sono quelli che preferiscono comandare piuttosto che fottere.
Tanta è la loro dipendenza.
Come tutte le dipendenze si può curare, controllare.
Ci si può difendere, se si vuole.
Non bisogna dar loro importanza e credito.
Non bisogna partecipare ai loro giochi che, si sa, sono sempre e da sempre truccati.
E non bisogna dar loro soldi.