“Sulla base di vari modelli, i nostri tecnici stimano che, senza le nostre politiche, l’inflazione sarebbe stata negativa di un terzo di punto percentuale nel 2015 e sarebbe rimasta significativamente negativa per tutto il 2016, il che significa che saremmo stati in deflazione permanente sin dall’anno scorso”. (V. Constancio)
Vitor Constancio, vice presidente della BCE, difende le dosi progressive di Qe somministrate da Francoforte a partire dall’anno scorso di fronte alla critica circa la loro inefficacia. Critica abbastanza benevola, a mio parere, dato che gli effetti collaterali rischiano seriamente di essere ben peggio di una semplice inefficacia.
Considerando che l’obiettivo ufficiale della BCE è di mantenere la crescita dell’indice dei prezzi al consumo (identificata con l’inflazione) prossima, ma al di sotto, del 2 per cento annuo, chi parla di inefficacia si riferisce al fatto che questo obiettivo è ben lungi dall’essere stato raggiunto.
Ora, non voglio in questa sede discutere più di tanto l’obiettivo in sé, che notoriamente non condivido, dato che neppure dovrebbe esistere un obiettivo per l’andamento dei prezzi, i quali dovrebbero dipendere unicamente da domanda e offerta volontariamente formatesi.
Vorrei invece concentrarmi sulla difesa dell’operato della BCE da parte di Constancio, che, “sulla base di vari modelli”, stima che la variazione dell’indice dei prezzi al consumo sarebbe stata negativa dello 0.3 per cento nel 2015 e “sarebbe rimasta significativamente negativa per tutto il 2016”. Anche prendendo per buoni quei modelli, considerando che i prezzi al consumo sono aumentati, secondo Eurostat, dello 0.2 per cento nel 2015, si tratterebbe di una maggior crescita di mezzo punto, che Constancio attribuisce al Qe.
In buona sostanza, oltre 600 miliardi di nuova base monetaria e tassi negativi avrebbero portato a un aumento di solo mezzo punto dei prezzi al consumo, secondo la stessa BCE. Il tutto senza considerare i possibili effetti collaterali, a partire dalla distorsione dei prezzi delle attività finanziarie.
La cosa più preoccupante rimane la convinzione che se quanto fatto finora ha inciso per mezzo punto, per arrivare al 2 per cento serva fare di più, apparentemente senza limiti.
Un po’ come essere pronti a usare un lanciafiamme per bruciare un foglietto di carta. Finendo magari per essere contenti di aver bruciato il foglietto, e pazienza se nel frattempo ha preso fuoco anche la casa.
Potrebbe dare i numeri in quanto parente di …Mauricio Costancio (che dà sempre il “due” perché gli ricorda quello legato alla Loggia “Propaganda, quella di Mau…Licio Gellancio”).
Anche questo dà i numeri.