In Anti & Politica, Varie

scuola_universitaDI ENRICO DELL’OLIO

Mi sono già espresso sull’argomento istruzione e scuola in passato, ma credo sia necessario riprenderlo nuovamente e approfondire alcuni punti delle mie posizioni.

Partiamo subito chiarendo che avere una buona o addirittura ottima cultura non dipende solo dalla scuola, ma è un processo dinamico legato alla quantità di studi e letture fatte nella nostra vita ( andando o non andando a scuola ). Istruzione e scuola non vanno di pari passo, non è detto che chi vada a scuola sia veramente istruito, come non è detto che chi non ci vada sia ignorante.

La funzione principale della scuola negli stati moderni è niente di più e niente di meno che quella di indottrinare i bambini. Le funzioni principali della scuola nella nostra società sono essenzialmente due:

  • creare una classe di pagatori di tasse che non ne questionino il perché
  • avere a disposizione una quantità di soldati illimitata (carne da cannoni)

L’esperienza insegna che l’unica mano che i moderni stati danno è quella che ti viene messa in tasca per derubarti del frutto del tuo lavoro, il nome che è stato dato a questo furto legalizzato è Imposte ( termine corretto in quanto nessuno sano di mente pagherebbe volontariamente un solo centesimo ad una banda di delinquenti, quindi è necessario imporre con la forza l’esproprio).

Partendo da questi presupposti oggettivi è difficile pensare che la scuola, gestita dallo Stato con le finalità sopracitate sia veramente utile a creare competenze adeguate nelle persone che la frequentano.

La prova di quanto ho appena asserito sta nel fatto che mediamente un nuovo laureato non trova lavoro o se lo trova viene pagato meno di una semplice donna delle pulizie.
Naturalmente viene pagato meno di una donna delle pulizie non perché gli imprenditori che lo assumono sono brutti e cattivi, ma perché il suo valore di mercato è esattamente quello e per un imprenditore aprire le porte ad una persona qualificata si, ma all’atto pratico incompetente, si traduce in una gran perdita di tempo e risorse.

Come ovviare quindi a questa situazione? Alcune delle persone più di successo che ho conosciuto nel mio peregrinare in giro per il mondo non sono laureate, ma hanno una cultura ben superiore alla maggioranza dei laureati che conosco. I telefoni cellulari che usiamo, i sistemi operativi dei nostri computer, i metodi di pagamento come Paypal, perfino il più grande social Network del mondo (Facebook) sono opera di non laureati.

Viviamo in un’epoca in cui (mai prima d’ora) i libri sono accessibili a tutti gratuitamente o a costi bassissimi. Chiunque può parlare 3 o 4 lingue, avere buone competenze in biologia, medicina, economia, etc, senza mai essere andato a scuola. Parlare una lingua correttamente e fluentemente senza averla studiata a scuola nulla toglie alla reale conoscenza di quella lingua, lo stesso naturalmente vale per qualsiasi altra cosa.

Esistono mille modi per acquisire conoscenza e competenze in maniera più rapida, divertente e proficua che andare a scuola, perché? Perché il segreto sta nella personalizzazione, che di solito coincide con un maggior interesse in quello che si fa ed un percorso di approfondimento ritagliato sulle capacità ed esigenze del fruitore finale.

Studiare è importante, ma è altrettanto importante farlo in maniera ottimizzata e produttiva, e spesso a scuola questo non è possibile. Per chi parla l’inglese ( anche senza averlo imparato a scuola ), consiglio di guardare il video che ho inserito alla fine di questo articolo.

Concludo citando il premio Nobel per la letteratura George Bernard Shaw: “L’unico periodo in cui la mia educazione si è interrotta è quando andavo a scuola”.

VIDEO SULL’HOMESCHOOLING DAL FREE MARKER ROAD SHOW DI SIVIGLIA

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Showing 3 comments
  • Alessandro Colla

    Eppure bisognerà organizzarsi. E’ l’unica possibilità per la sopravvivenza della specie umana.

  • Gran Pollo

    Nella mia esperienza, ho conosciuto sia l’homeschooling (in tenerissima età) che la scuola statale, fino alla laurea.
    Sull’homeschooling va di certo detto che è un modo di apprendere enormemente più proficuo della scuola “vera” in quanto meno stressante (niente “verifiche”, voti insoddisfacenti da giustificare o rimediare e rischio bocciatura) e più a misura di discente, che quindi impara coi suoi ritmi, (e anche se a volte lasciano un po’ a desiderare, alla lunga distanza possono rivelarsi sorprendenti) e permette all’ “insegnante” di capire subito quali sono le cause di un eventuale regresso anziché limitarsi a dichiarare “quattro” o “sette”.
    Va però evidenziato un grave limite: ciò che si può apprendere è solo quello che la famiglia ti può insegnare (e spesso è limitato alla sola istruzione elementare).
    Sarebbe meglio se invece le famiglie che scelgono l’HS facessero rete tra loro per fornire una scelta di interessi più completa ai figli (e, perché no, ai genitori stessi: chi ha detto che non si può ampliare la propria cultura a 40 anni e più?), ma è complicato: troppo in pochi scelgono questa strada, specialmente nell’Italia del “pezzo di carta”, perché ci si riesca ad organizzare decentemente sul territorio.

  • Alessandro Colla

    Istruzione e scuola italiana non solo sono inassociabili ma costituiscono un vero e proprio ossimoro. Abolire la scuola di stato: la madre di tutte le battaglie. Quella per abolire lo stato sarà solo l’ultimogenita. O la penultima, perché come osservato da qualcuno (mi pare David Friedman ma non ne sono sicuro) non è detto che una società senza stato si automaticamente libertaria. Può, però, divenire tale più facilmente.

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