Intervista a Radio Erre con Leonardo Facco che parla di RICOSSA, TASSE E LATO OSCURO DEL FISCO
ASCOLTA L’INTERVISTA, CLICCA SOTTTO
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RICORDO DI RICOSSA
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Intervista a Radio Erre con Leonardo Facco che parla di RICOSSA, TASSE E LATO OSCURO DEL FISCO
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RICORDO DI RICOSSA
VORREI SEGNALARE IL bell’articolo di Susanna Tamaro ieri sul corriere:
http://www.corriere.it/cronache/16_marzo_17/corsi-comprare-verderame-burocrazia-crisi-2c13cd72-ebbc-11e5-bd81-e841f592bd45.shtml
mi sembra una persona in grado di ragionare con la propria testa. Non è da tutti.
Ci sarebbe da approfondire su quanti siano i manipolatori di cifre sul prodotto interno lordo. Se è vero, come sostengono alcuni penalisti, che in medio oriente esistono società in grado di creare DNA fasulli, figuriamoci quanto possa essere facile descrivere semplici dati statistico – economici altrettanto fasulli. Specialmente con una massa disposta a crederli autentici. Ma a proposito di difficoltà per la stampa libera a trovare spazio, come evidenziato dal conduttore di Radio Erre (a proposito: ne ho trovate due, una a Recanati e un’altra a Foggia; di quale delle due si tratta?). La scomparsa del professor Ricossa è stata riportata anche da alcuni giornali di sinistra, sia pure con scarsa evidenza. Mi aspettavo che il quotidiano IL TEMPO desse spazio alla notizia, dal momento che si spaccia per una testata di orientamento liberaloide. Niente. Gli scrivo per farglielo notare, evidenziando che hanno speso ben nove pagine e mezza per raccontare lo scontro tra un calciatore e il suo allenatore. Niente ancora, né su Ricossa né sulla mia protesta. Le lettere dei lettori vengono pubblicate una domenica sì e una no e sono quasi tutte dedicate alle proteste per le unioni omosessuali. Al direttore Gian Marco Chiocci (figlio del ben più illustre Francobaldo, grande vaticanista) non importa nulla. Evidentemente, con scarso rispetto e con grande disprezzo verso i suoi lettori, ritiene che l’avvenimento non sia interessante. E’ convinto, come i “pensatori” di sinistra che chi di sinistra non è non abbia a cuore la cultura (eccolo il vuoto culturale dell’Italia evidenziato da Leonardo Facco nell’intervista radiofonica). La sua vicaria, alcune settimane or sono, la combinò ancora più grossa. Sostenne che il problema femminile non sia solo islamico ma anche nostro in quanto “la Cassazione assolse un violentatore poiché la vittima indossava i pantaloni”. Le scrissi per evidenziare che, toni all’Alessandra Mussolini a parte usati dalla giornalista, la Corte non assolse un violentatore accertato ma ritenne non provata l’accusa anche tenendo conto della difficoltà di riuscire a consumare un atto violento di quel tipo a causa degli indumenti indossati dalla querelante. Intendiamoci: non è detto che ci siano le prove che la violenza non sia avvenuta. Non conosceremo mai la verità, salvo confessione di una delle due parti. Ma da qui a scrivere che la Cassazione abbia riscritto il codice ce ne vuole. Il bello è che in prima pagina il direttore sfoggiava un granitico garantismo (giusto) su Ottaviano del Turco. Ovviamente anche questa segnalazione venne ignorata dal quotidiano che fu fondato da Renato Angiolillo e che evidentemente preferisce intrupparsi con il resto della stampa asservita al regime. Quanto alla rima “Fossa – Ricossa”, noi preferiamo rimare con “riscossa”. Non quella dell’ “Avanti, popolo” che piaceva tanto agli studenti analfabeti ma a quella della libertà che un giorno dovrà necessariamente vincere pena lo spegnimento del pianeta. Non vedrò, per ragioni anagrafiche, la terra promessa. Ma tanto non mi chiamo né Mosè né Aronne. Al professor Ricossa un grazie per aver contribuito a guidarci nel mar rosso sfuggendo alle sirene dei faraoni marxisti e dei loro idiotissimi seguaci.
Bel commento