La lotta contro le restrizioni sull’uso del contante, secondo Leonardo Facco e Giacomo Zucco, non è fine a se stessa: «La libertà di pagare in contanti è solo l’ultimo centimetro della libertà monetaria, che è solo l’ultimo centimetro della libertà economica, che è la base della libertà tout-court perché non esiste libertà politica senza libertà economica» ha detto Facco, autore del libro “Elogio del contante”, che ha presentato alla riunione di Lodi Liberale insieme a Giacomo Zucco, portavoce del Tea Party italiano.
«Non si tratta di alzare o abbassare il limite del pagamento in contanti. Cento euro o mille non fa differenza, è il principio che è sbagliato. È la volontà di toglierci questa ultima libertà che ci rimane, per controllarci e renderci schiavi» ha proseguito Facco, che ha parlato dello Stato come di un organismo che estorce denaro: «Se una persona ci ruba in casa, lo chiamiamo rapinatore, ma se Giuliano Amato ci ruba il 6 per mille dei nostri risparmi come ha fatto nel 1992, come lo chiamiamo? L’unica differenza è che per il primo si parla di microcriminalità, per il secondo di macrocriminalità».
Davanti a questo tentativo di controllo totale da parte dello Stato, secondo Facco, gli italiani sono arrendevoli, anche per via di una «propaganda infame, continua, che ci fa accettare la schiavitù».
Il libro sul contante arriva a conclusione di una trilogia iniziata da Facco con “L’elogio dell’evasione fiscale” e L’elogio dell’antipolitica”: tre sfaccettature di un’identica visione che il segretario dell’associazione, Lorenzo Maggi, ha definito come un «estremismo della libertà», tanto da rifiutare qualsiasi intervento politico: «I diritti e le libertà dell’individuo – ha detto Leonardo Facco – sono in pericolo ogniqualvolta si riunisce il Parlamento. Il denaro è il mezzo con cui si è creato il progresso, con cui si scambiano valori, e non è stato creato dallo Stato». L’altro relatore, Giacomo Zucco, ha presentato quindi una delle misure con cui i cittadini, tramite la rete, possono tornare a utilizzare denaro senza l’intermediazione e il controllo statale: «Si tratta dei bit-coin. Una moneta elettronica che è come un supercontante, perché ognuno può scambiarla come vuole, senza che il suo nome risulti da nessuna parte, senza controllo di nessuno». Una moneta che, per stessa ammissione di Zucco, ha ancora alcuni limiti, come privacy e volatilità, ma che sta cercando di risolverli per diventare un’alternativa concreta, benché virtuale, a banche e carte di credito.
*Tratto da IL CITTADINO DI LODI
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Contanti , l’ ultimo centimetro di libertà !
Beh, innanzitutto, per difenderlo efficacemente io direi di nasconderlo.