di REDAZIONE
[yframe url=’https://www.youtube.com/watch?v=s_TeACO_p5E&feature=youtu.be’]Al 3° seminario della Scuola di Liberalismo “Ludwig von Mises” 2016 è intervenuto il prof. Alessandro Vitale dell’Università degli Studi di Milano, che ha trattato il tema: “Satira, potere e libertà”. Il seminario, tenuto come di consueto presso l’ateneo “Magna Graecia” di Catanzaro, è stato introdotto da Sandro Scoppa, presidente della Fondazione organizzatrice, il quale ha evidenziato che la satira rappresenta un mezzo di comunicazione che affonda le sue origini millenarie nell’antica Grecia, e svolge ancora oggi una funzione importante nella società e presso ogni collettività.
Essa, infatti, richiama temi rilevanti e di attualità, soprattutto politici, induce alla riflessione e promuove il cambiamento, influenzando l’opinione pubblica attraverso i suoi messaggi satirici. Ha quindi svolto la sua relazione il prof. Alessandro Vitale, il quale ha innanzi tutto prospettato che il potere, il politico e lo Stato hanno un volto tragico e demoniaco, ma spesso si trascura il loro lato umoristico e comico.
Saperli individuare e metterli a nudo è una delle azioni umane più legate alla libertà che si possano immaginare. La satira, ha ancora aggiunto il relatore, è uno dei volti del realismo politico, ed è per sua intrinseca natura contro il potere, di qualunque colore esso sia, perché ne mostra le contraddizioni e propone propri punti di vista al fine di sensibilizzare le coscienze, contrastando il degrado etico e sollecitando il cambiamento.
L’ambito del comico, ha quindi concluso il prof. Vitale, è dunque parte della lotta fra individuo e principio collettivo, fra persona portatrice di diritti naturali e Stato, che è il principale violatore di detti diritti.
Non sempre. Negli anni ’70 era inutile deridere Berlinguer, era il derisore ad essere politicamente ucciso; e a volte non solo politicamente. Una risata non li ha ancora seppelliti tutti.
Uccidi un politico e lo renderai un martire.
Deridilo e lo avrai politicamente ucciso.