L’Italia sta precipitando in una situazione simile a quella della Grecia, dove le banche rimasero chiuse per sei giorni ed in seguito limitarono i prelievi bancomat a soli € 60,00 alla settimana. Non passa giorno che qualche politico, o qualche suo sodale, non pretenda di limitare l’uso del contante, se non addirittura abolirlo.
Di questo, della relazione fra caso italiano e caso greco, se ne parlerà mercoledì 9 dicembre prossimo, alle ore 19.00, presso l’Hotel Admiral di Milano, in via Domodossola al civico 16 (MM5/Passante ferroviario fermata Domodossola – Tram C.so Sempione).
Tea Party Italia presenterà due libri che, a prima vista, potrebbero non avere nulla in comune tra di loro ma che, in realtà, trattano dello stesso argomento: la libertà. Uno è “Elogio del Contante” di Leonardo Facco, l’altro è “La Grecia in crisi – una cronistoria” di Matteo Borghi. Ne parleremo con i due autori, Leonardo Facco e Matteo Borghi.
Alla presentazione, interverranno l’economista Gerardo Coco e Fabio Bertazzoli per il Tea Party Lombardia.
Modererà l’incontro il giornalista Stefano Magni.
La caratteristica fondamentale della moneta in senso misesiano è che avendo valore intrinseco consente la conclusione in tempo reale dello scambio, seppure in questo caso definito indiretto, per distinguerlo dal baratto vero e proprio, ma sempre di baratto si tratta. La caratteristica accessoria è che, senza coercizioni esterne, è anche quella comunemente usata.
Con la moneta fiat o qualunque altro mezzo privo di valore intrinseco, chi nello scambio ha ricevuto la carta colorata o le cifre digitali ha ottenuto solo una promessa di pagamento, una cambiale o come la si voglia definire, che verrà onorata solo nel momento in cui il pagherò verrà scambiato con valore reale, quindi lo scambio non si conclude in tempo reale.
Questa discronia è quella che mette il sistema a rischio di crash se molti si trovano contemporaneamente dalla parte sbagliata dello scambio al momento sbagliato.
Direi piuttosto “valore non monetario”, dal momento che è sempre soggettivo.
@ Pedante, moneta è qualunque cosa tu sia disposto ad accettare in pagamento.
Che abbia o meno corso legale non ha alcuna rilevanza.
“La moneta è definita da Mises ne La Teoria della moneta e del credito come il mezzo di scambio ‘universalmente impiegato;’ è una definizione diversa da quella che sarà impiegata poi nel trattato del 1949 L’azione umana in cui si riferiva ad essa come mezzo di scambio ‘comunemente usato.'”
http://www.miglioverde.eu/moneta-vera/
Per me il Bitcoin resta un semplice mezzo di scambio e dubito che possa mai diventare moneta.
La mia definizione di moneta è antecedente e parte dall’inizio.
È una definizione individuale.
Non si può fare a meno, per ognuno di noi, di definire cosa effettivamente sia la moneta.
In quel modo, quando tanti individui riconoscono e sono disposti ad accettare qualcosa in pagamento e, quando questo “qualcosa” viene standardizzato e comunemente accettato, otteniamo la definizione di Mises.
Non credo si possa prescindere dal fatto che se quel “qualcosa” venga riconosciuto solamente da due individui o da sette mld di individui possa cambiare nome, viene solo esteso il suo riconoscimento.
Von Mises ha ragione, e io anche.
In effetti devo riconoscere l’arbitrarietà di “comunemente usato”.
Buongiorno e buona Festa dell’Immacolata a tutti . . . mi piacerebbe leggere opinioni e pareri (esperti) riguardo la questione delle 4 banche e dei 130.000 ‘piccoli risparmiatori’ (…..) truffati (?) . Chiedo venia se tale mia richiesta si discosta dall’articolo qui citato ma considerato che sempre di contante si parla non credo che di allontanarmi di tanto. L’impressione personale riguardo tale vicenda è che, come con gli esodati, si dia troppo sostegno e supporto a chi si meriterebbe tutt’al più un bel calcio nel sedere! I conti dichiarati pubblicamente da giornali e tg e trasmissioni varie parlano di 130.000 clienti per un investimento medio di 78.000 euro con una perdita secca di 780 milioni di euro: a me risultano più 10 miliardi . . . dove sbaglio se sbaglio e soprattutto è possibile espandere tale argomento? Parlano di titoli di risparmio a basso rischio . . . ma con rendimenti così alti da determinare una rendita in grado di sostenere un nucleo famigliare è inevitabile che il rischio fosse elevato. Gradite correzioni (se necessario) e informazioni . . .
A Bologna ho potuto apprezzare che il Prof. Coco non ha un parere positivo sul Bitcoin.
D’altronde , quando collasserà il sistema finanziario , valute comprese diversamente da quanto accadde nel 1930, non potremo tutti avere oro o preziosi quale polizza assicurativa.
Mi sarebbe piaciuto che ci fosse stato più tempo affinché Coco spiegasse questa sua perplessità sul Bitcoin.
Da quel che ho capito ne parlava semplicemente in termini di investimento. Troppo volatile.
Risposta riduttiva, a mio parere.
La questione doveva essere discussa diversamente, secondo me, anche alla luce del programma nel quale, se non sbaglio, si parlava di base aurea e di bitcoin in questa luce, come moneta accostabile all’oro.
D’altronde il Bitcoin si produce attraverso il “mining”.
A meno che il teorema della regressione non sia errato il Bitcoin non diventerà mai moneta.
Allora cos’è?
Uno schema Ponzi più raffinato?
Un gioco?
Un tentativo fondato su impulsi elettronici?
a), b).c).Il Bitcoin è già moneta. Il “teorema” di regressione è figlio dei suoi tempi, anche il povero Mises non poteva tenere conto di certi progressi tecnologici. La vera domanda semmai è se il Bitcoin perderà di valore nel tempo oppure no.
Non credo che la teoria misesiana sia obsoleta per quanto riguarda la creazione di moneta, ma si vedrà in futuro. Attualmente il Bitcoin non avendo corso legale non può considerarsi moneta.