Arriva un ricco turista tedesco. Si ferma la sua bella grossa auto davanti all’albergo della città, pone una banconota da 200 euro sul bancone e chiede di vedere le camere disponibili per scegliere una per la notte. per 200 euro, il proprietario dell’albergo gli dà tutte le chiavi e gli dice di scegliere quella che preferisce
Non appena il turista è sparito per le scale, la guardia di finanza entra per chiedere la ricevuta emessa all’albergatore. L’hotel, colto ormai perla terza volta, viene messo sotto sequestro.
Si presenta il macellaio, con il quale l’albergatore aveva un debito. L’imputazione a carico dell’albergatore è di bancarotta fraudolenta.
La finanza controlla i bilanci del macellaio, e pone l’attività sotto sequestro per presunta evasione fiscale.
Nel controllo alla macelleria, anche se la carne risulta sana e ben mantenuta, spuntano delle irregolarità burocratiche nello scarico di alcuni maiali. Così la guardia di finanza mette sotto sequestro anche l’allevamento di maiali.
Durante i controlli, un finanziere si accorge che il bar dove si serviva l’allevatore non emette tutti gli scontrini dopo aver fermato una prostituta fuori il bar. Durante la perquisizione emerge da un’agendina trovata nella borsa, che la prostituta svolgeva la propria attività nell’hotel e che offriva servizi anche al proprietario del bar.
La situazione dell’albergatore inizia a farsi pesante. Viene arrestato per sfruttamento della prostituzione. Alla prostituta viene sequestrata l’autovettura e viene indagata per evasione fiscale.
Dopo 8 anni di processo tutto viene archiviato:
– l’albergatore si è suicidato
– il macellaio e l’allevatore sono falliti
– il barista ha trasformato l’attività in una ricevitoria per pagare i bollettini equitalia
– la prostituta lavora per il colonnello della guardia di finanza
– i finanzieri, i pm e i magistrati coinvolti nella faccenda vengono promossi con aumento di stipendio.
– il turista tedesco… ah, si, c’era anche lui. E’ in ferie in Spagna.
– L’utente medio che legge questo racconto, potrebbe incolpare il turista tedesco (tutta colpa della Merkel!)
– L’utente sopraffino potrebbe incolpare il non rispetto delle leggi.
– Non ne sono così sicuro, ma secondo me se la guardia di finanza fosse stata accolta a badilate dall’albergatore sarebbero tutti più felici.
*Storiella che circola sui social network, rivisitata
Il fallimento di Tzipras non è stato affatto efficace. Tanto è vero che lo hanno rieletto. E i boccadutriani (o boccadutrei, come si dice?) sostengono che non sia un fallimento. Se consideriamo che sono ancora in tanti, occorre rievocare al più presto lo spirito di Bastiat.
la storiella come riportata da ‘my self’ mi sembra sia stata anche spacciata in TV da Report o roba statalista del genere.
Dimenticando sempre puntualmente che il ciclo dei 200 non è pulito come pare ma:
il 22% va versato di tasse ogni volta che vengono pagate da chi non può rivalersi dell’iva.
a fine anno hai 45% di tasse varie da pagare.
Per spostarti (sia tu, sia i clienti) pagate circa il 90% di tasse sul carburante;
a fine anno l’ “acconto” delle tasse sull’anno successivo;
e gli studi di settore;
per non parlare dei “favori in amicizia” estorti dal carabiniere, dal tipo dell’asl, al geometra della circoscrizione, a chiuque passi con una cavolo di divisa;
insomma, a fine ciclo sono talmente numerosi i parassiti assatanati che dei 200 euro non rimangono che briciole ed il paese intero continuerà a reggersi su sofferenze morti e sangue del popolo costretto a sopportare la Casta e sui turisti che nonostante tutto continueranno a frequentare il (per forze armate e caste varie) ‘bel paese’.
@myself grazie per la cortesia che ha avuto nel rispondermi e nel mostrarmi pazientemente i passaggi deboli di questa storiella escheriana. Più o meno è come far notare all’ennesimo inventore del motore perpetuo che esiste l’attrito… Tuttavia temo che in questo caso il partito della stampante e del credito agevolato abbia segnato comunque un punto a livello propagandistico. Forse nemmeno Bastiat oggi avrebbe avuto la forza di contrastare un simile delirio. In questo senso il fallimento di Tzipras è stato probabilmente più efficace di tutti gli sforzi argomentativi dei libertari.
L’autonomo che sciopera danneggia solo se stesso. Non incassa, perde il cliente, danneggia la propria immagine, crea dei sospetti negli intimidatori professionisti e viene bersagliato dai mezzi di comunicazione di massa. Le tasse le paga lo stesso, anche aumentate. Forse, più che scioperare, dovrebbe smettere di versare la tangente al tiranno. Il quale, senza fondi, non potrebbe più pagare la polizia tributaria per espropiarlo.
Il senso della storiella originale è che i protagonisti sono dei deficienti che non sanno cos’è una camera di compensazione.
Mi ricorda un po il senso degli scioperi dei parassiti statali di questi giorni.
Loro vogliono l’aumento di stipendio, dimenticando chi paga loro e lautamente questi stipendi.
Appunto ieri è uscita la statistica che conferma quanto si sapeva, gli autonomi hanno avuto una falcidia di reddito del 18,35% !!!!!!!! .. altri che aumento..
… quindi per garantire gli stipendi ai suddetti parassiti,.. vuoi vedere che andranno a saccheggiare ulteriormente il reddito di chi tiene su la baracca e che per questi solerti immondi servitori della cosca, non può neanche scioperare per poter arrivare a fine mese…
La storiella è divertente. Ma qualcuno sarebbe così gentile da mostrarmi dove sta la fallacia della storiella originale, quella in cui questi 200 euro alla fine arricchiscono tutti? Forse mi sbaglio e non ci ho capito niente, ma a me puzza tanto di “finestra rotta” soprattutto per il fatto che la si è usata per rivendicare la necessità di quantitative easing di uscire dal patto di stabilità di stampare moneta ecc. La storiella è divertente ma io vorrei sentire la versione di Bastiat sui 200 euro.
“Ma qualcuno sarebbe così gentile da mostrarmi dove sta la fallacia della storiella originale, quella in cui questi 200 euro alla fine arricchiscono tutti?”
Ci provo io.
Il nocciolo della storia originale si può sintetizzare così:
– A ha un debito di 100€ con B
– B ha un debito di 100€ con C
– C ha un debito di 100€ con A
– A, B, C sono tutti a corto di denaro e non possono pagare i propri debiti.
Come sbloccare la situazione?
La “storia del turista tedesco” propone questa soluzione:
Basta che un soggetto esterno D presti 100€ ad A, successivamente:
– A salda il suo debito con B.
– B (che ora ha 100€) salda il suo debito con C.
– C (che ora ha 100€) salda il suo debito con A.
– A ora ha 100€ che restituisce a B.
Dal punto di vista logico-matematico tutto funziona, il punto è che la situazione iniziale e lo svolgersi degli eventi è lontanissimo dalla realtà e per questo non attuabile in pratica, alcuni dei motivi sono i seguenti:
– Situazioni di debiti perfettamente circolari come quelli tra A,B, e C sono decisamente improbabili. Normalmente i soggetti hanno più debiti che crediti, oppure più crediti che debiti, e anche nel caso che abbiano lo stesso ammontare di debiti e crediti, nulla garantisce che il cerchio si chiuda perfettamente e il primo debitore sia anche l’ultimo dei creditori.
– Perché mai D dovrebbe prestare ad A la somma di 100€ senza chiedere alcun interesse? Sopratutto tenuto conto che per saldare tutto il ciclo di debiti normalmente passerà un tempo più lungo di quello raccontato nella storia.
– Anche se D prestasse i soldi ad A senza chiedere interessi, D vorrebbe comunque una garanzia da A. Se un qualsiasi passaggio nel saldare i debiti dovesse saltare, allora A dovrebbe cedere la garanzia a D e sarebbe in una situazione ancora peggiore.
– Nella realtà i debitori non corrono subito a saldare i propri debiti. È possibile che cerchino di fare degli investimenti per uscirne con un piccolo guadagno.
In sintesi, la storia del turista tedesco è un simpatico esercizio di matematica, ma non ha nessuna applicazione pratica all’economia.