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BASTIATDI MAURO GARGAGLIONE

Si può dimostrare molto semplicemente che una nazione evoluta spreca risorse pregiate se blocca le importazioni dall’estero di prodotti a valore aggiunto più basso. Certamente sarebbe in grado di produrre anche beni a basso valore, ma si dimostra logicamente che se lo facesse, ad esempio per tutelare i lavoratori meno qualificati, complessivamente si impoverirebbe.

Se una nazione è più evoluta è anche più ricca di una più arretrata. In una nazione più povera la vita costa meno e le retribuzioni sono più basse quindi i beni che produce vengono venduti a basso prezzo in rapporto al costo della vita delle nazioni più ricche.

Se queste ultime bloccano le importazioni dai paesi meno ricchi per forzare i consumatori a comprare i prodotti locali, questi prodotti devono essere pagati di più perchè la nazione è più ricca e la vita costa di più, quindi lo stesso prodotto che potevi importare a 10 lo pagherai 15 dal produttore nazionale. In definitiva il produttore locale protetto campa sull’impoverimento del cliente e il produttore dei paesi arretrati fallisce perchè i governi dei paesi ricchi gli hanno chiuso i mercati di sbocco impedendo a economie povere di innescare il processo virtuoso per uscire dalla miseria.

Come ulteriore effetto collaterale funesto, la ricchezza sprecata a pagare il sovrapprezzo delle produzioni locali a basso valore non sarà più disponibile per essere investita ad alimentare la ricerca e lo sviluppo delle produzioni ad alto valore aggiunto. E dove finisce questa ricchezza? Nelle tasche dei produttori protetti che pagheranno fior di provvigioni ai politici delinquenti che fanno leggi protezioniste.

Il protezionismo, strettissimo parente dell’autarchia, è perciò una misura imbecille da ogni lato la si consideri. Impoverisce i ricchi e dà il colpo alla nuca ai poveri. Ci guadagnano solo i mafiosi e i loro protetti, Tutti coloro che parlano di misure protezionistiche o autarchiche sono degli emeriti imbecilli oppure dei delinquenti. Più spesso un misto delle due cose.

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Showing 4 comments
  • Alessandro Colla

    Chiarissimo. Quel mio “ipoteticamente” era più fantascientifico che statistico.

  • Alessandro Colla

    Il protezionismo è peggio dell’autarchia. Una nazione, ipoteticamente, potrebbe anche avere tutto ed essere in grado di produrre tutto rendendosi così autosufficiente. Ovviamente, purché questa autosufficienza non costituisca un obbligo legislativo ma si sia formata spontaneamente. Il divieto di scambio con gli altri, invece, oltre a provocare i danni che la sintesi tra crimine e imbecillità realizza sempre, è anche una palese violazione dei più rudimentali elementi del diritto.

    • Mauro Gargaglione

      Neanche ipoteticamente. Mentre si può concepire che un territorio abbia abbondanza di tutti gli elementi della tavola periodica di Medeleev, non si può ipotizzare che gli abitanti possiedano tutta la conoscenza immaginabile per trasformarli in beni economici che la possiedano solo loro sulla Terra.

      La mia riflessione deriva dalla dimostrazione della Scuola Economica Austriaca per cui, a una nazione che sa produrre beni complessi non conviene produrre beni semplici (benchè sia perfettamente in grado di farlo). I motivi che ho elencato (e che non sono tutti) si possono tradurre in numeri e si può dimostrare numericamente che una nazione che ostacola le importazioni a basso costo, impoverisce complessivamente.

      Si potrebbe obiettare che una nazione già povera allora sarebbe giustificata a chiudere le alle importazioni. Ma tale obiezione è sbagliata perchè se a frontiere aperte i prodotti esteri trovano mercato è perchè anche ai poveri locali conviene comprarli. Se glielo impedisci li dovranno comprare a prezzi più alti e diventeranno ancora più poveri.

  • Albert Nextein

    La Fiat è stata protetta per decenni dai vari governi.
    Ricordo che vedere un’auto giapponese in giro era un evento più che raro.

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