La riforma di Costantino, in un certo senso, iniziò l’inversione del processo: la coniazione della moneta d’oro fu sufficientemente estesa che cominciò a prendere piede e a circolare più liberamente.
Tuttavia la coniazione della moneta d’argento fallì, quel che era peggio il governo centrale non cercò di controllare il flusso di moneta a gettone coniata in questo periodo. Il risultato di tutto questo fu che la monetazione venne coniata non solo dalle zecche imperiali ma anche dalle zecche delle città provinciali (in rosso le aree di coniazione provinciali, n.d.t.).
In altre parole, se una città non poteva pagare i suoi costi e il pagamento delle retribuzioni ai propri dipendenti, semplicemente batteva un po’ di moneta e la emetteva. Entro la fine del III° secolo si cominciò ad avere in forma massiccia ciò che i numismatici chiamano moneta contraffatta, anche se bisognerebbe chiamarla credito odierno….