Brendan Nyhan de The New York Times sembra avere l’impressione che la Trans Pacific Partnership (Tpp) abbia qualcosa a che fare con il libero scambio. Nyhan scrive che la Tpp
«è l’ultimo passo in un trend decennale verso la liberalizzazione del commercio, uno sviluppo un po’ misterioso, dato che molti americani sono scettici su un commercio più libero. Ma gli americani con redditi più elevati non sono così scettici. Essi (insieme con le imprese e i gruppi d’interesse che tendono ad essere affiliati con loro) sono molto più propensi a sostenere la liberalizzazione del commercio».
Nyhan ha probabilmente ragione che gran parte della popolazione (soprattutto la parte che non ha mai studiato economia) è contro la riduzione delle barriere commerciali. Dopo tutto, gran parte della popolazione sposa antiche idee mercantiliste che vedono il commercio con l’estero come un gioco a somma zero, in cui tutto ciò che beneficia gli stranieri deve essere nocivo per “noi”.
Come ha scritto, esasperato, Henry Hazlitt in L’economia in una lezione, «il pensiero popolare (…) per tutto ciò che riguarda le relazioni internazionali non ha ancora raggiunto Adam Smith (…)». Nyhan è però apparentemente profondamente confuso, dal momento che equipara la Trans Pacific Partnership con la «liberalizzazione del commercio»….