CLINT EASTWOOD: ECCO PERCHE’ SONO UN “LIBERTARIAN”2015-07-232015-07-23https://www.movimentolibertario.com/wp-content/uploads/2018/10/ezgif.com-resize.gifMovimento Libertariohttps://www.movimentolibertario.com/wp-content/uploads/2015/07/CLINT-EASTWOOD.jpg200px200px
Capisco che l’argomento è scottante, ma alla fine la diatriba gay sì/ gay no distoglie dell’obiettivo finale.
Per me ognuno a casa sua può fare quello che vuole, quindi se qualche gay odia gli etero o qualche etero odia i gay non sono costretti a frequentarsi.
I libertari sono anarchici, hanno una teoria della giustizia procedurale.. qualcosa è tuo quando lo acquisisci da appropriazione originaria o da scambio volontario, altrimenti lo hai rubato. Con quello che è tuo ti è lecito fare ciò che vuoi fino a che non aggredisci nessuno. Non devi rispondere a un fine collettivo, sociale, religioso, etc.. non devi realizzare una situazione particolare.. il risultato emerge senza essere predeterminato o pianificato. Sinceramente fatico a vedere compatibilità tra quel che dice il pezzo linkato e l’anarco capitalismo
Pedante
La collaborazione umana non si basa su calcoli esclusivamente individualistici o economici. La società è una realtà e un uomo escluso dalla società – il paria o il bandito – si troverà davanti a una sfida esistenziale non indifferente. Le scienza economiche non hanno nulla a che vedere con l’antropologia.
Opinioni condivisibili. Giannino tuttavia non si pone la domanda: perché lo Stato si mostra così interessato a tutelare gli interessi delle minoranze con i loro pochi voti? Sarà per bontà pura e disinteressata ?
Pedante
D’accordo su tutto tranne sulla spontaneità del riconoscimento del lifestyle gay da parte della gente comune. Se fosse così, le sanzioni penali e la costante propaganda mediatica non sarebbero necessarie. Il vittimismo è sponsorizzato dallo Stato per motivi di realpolitik.
spago
Il fatto che i gay possano dire ciò che vogliono lo trovo giusto e sacrosanto, il punto è che dovrebbe valere anche il contrario. Tutte le leggi che puniscono opinioni e pensieri, come quelle sull’omofobia, e sulle aggravanti per omofobia, tutte le discriminazioni positive, sono “leggi” dementi e ingiustificabili.
La libertà a cui hanno diritto i gay è la stessa libertà a cui ha diritto chiunque altro e passa dall’abolizione dello stato o almeno dalla sua riduzione al minimo. Non dal matrimonio gay di stato. Io la penso così, dopotutto.
Sono d’accordo che non esiste diritto al riconoscimento sociale, e che tale riconoscimento non può essere forzato dallo stato. Tuttavia il riconoscimento sociale esiste. Grosso modo, è l’approvazione o la disapprovazione che la mentalità comune o diffusa accorda a un comportamento, a uno stile di vita, a una persona o a un gruppo di persone. Questo riconoscimento non è di per sè a priori precluso alle coppie omosessuali: può tranquillamente affermarsi, come mi pare stia accadendo, una mentalità che accetta senza problemi l’omosessualità, il fatto che due persone dello stesso sesso possano volersi bene, amarsi, convivere e formare una sorta di famiglia.
Capisco che per alcuni resti un tabù e uno scandalo, ma a tuti quanti capita di doversi fare una ragione del fatto che mentalità, costumi, tradizioni, cambino a volte prendendo una piega che non piace..
Pedante
Non esiste alcun diritto ad un riconoscimento sociale quale il matrimonio. Né la coppia né i gruppi più estesi possiedono diritti legittimi. I gay però possono diffamare gli etero con impunità mentre per gli etero criticare i gay può avere ripercussioni penali. Fa parte di una spietata guerra culturale contro le tradizioni dell’Occidente.
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Capisco che l’argomento è scottante, ma alla fine la diatriba gay sì/ gay no distoglie dell’obiettivo finale.
Per me ognuno a casa sua può fare quello che vuole, quindi se qualche gay odia gli etero o qualche etero odia i gay non sono costretti a frequentarsi.
È prevedibile che i figli della sinistra finiranno per divorarsi l’un l’altro ma non prima di infliggere gravi danni ai tradizionali valori culturali della maggioranza.
http://www.centrosangiorgio.com/piaghe_sociali/femminismo/pagine_articoli/il_marxismo_la_donna_e_la_famiglia.htm
Modigliani sulla genesi di “la cosiddetta legge Mancino”.
https://www.youtube.com/watch?v=NwGcWYDP9jk
No, ora guardo
Non mi sorprende ma mi dispiace.
I libertari sono anarchici, hanno una teoria della giustizia procedurale.. qualcosa è tuo quando lo acquisisci da appropriazione originaria o da scambio volontario, altrimenti lo hai rubato. Con quello che è tuo ti è lecito fare ciò che vuoi fino a che non aggredisci nessuno. Non devi rispondere a un fine collettivo, sociale, religioso, etc.. non devi realizzare una situazione particolare.. il risultato emerge senza essere predeterminato o pianificato. Sinceramente fatico a vedere compatibilità tra quel che dice il pezzo linkato e l’anarco capitalismo
La collaborazione umana non si basa su calcoli esclusivamente individualistici o economici. La società è una realtà e un uomo escluso dalla società – il paria o il bandito – si troverà davanti a una sfida esistenziale non indifferente. Le scienza economiche non hanno nulla a che vedere con l’antropologia.
https://www.youtube.com/watch?v=gWycuaWJFCM
Che tu voglia fare parte di una società non vuol dire che quella società accetti te.
Anche Oscar ha scritto la sua.. http://www.leoniblog.it/2015/07/22/obiezioni-liberal-libertarie-al-caos-di-stato-in-arrivo-sulle-unioni-civili/
Opinioni condivisibili. Giannino tuttavia non si pone la domanda: perché lo Stato si mostra così interessato a tutelare gli interessi delle minoranze con i loro pochi voti? Sarà per bontà pura e disinteressata ?
D’accordo su tutto tranne sulla spontaneità del riconoscimento del lifestyle gay da parte della gente comune. Se fosse così, le sanzioni penali e la costante propaganda mediatica non sarebbero necessarie. Il vittimismo è sponsorizzato dallo Stato per motivi di realpolitik.
Il fatto che i gay possano dire ciò che vogliono lo trovo giusto e sacrosanto, il punto è che dovrebbe valere anche il contrario. Tutte le leggi che puniscono opinioni e pensieri, come quelle sull’omofobia, e sulle aggravanti per omofobia, tutte le discriminazioni positive, sono “leggi” dementi e ingiustificabili.
La libertà a cui hanno diritto i gay è la stessa libertà a cui ha diritto chiunque altro e passa dall’abolizione dello stato o almeno dalla sua riduzione al minimo. Non dal matrimonio gay di stato. Io la penso così, dopotutto.
Sono d’accordo che non esiste diritto al riconoscimento sociale, e che tale riconoscimento non può essere forzato dallo stato. Tuttavia il riconoscimento sociale esiste. Grosso modo, è l’approvazione o la disapprovazione che la mentalità comune o diffusa accorda a un comportamento, a uno stile di vita, a una persona o a un gruppo di persone. Questo riconoscimento non è di per sè a priori precluso alle coppie omosessuali: può tranquillamente affermarsi, come mi pare stia accadendo, una mentalità che accetta senza problemi l’omosessualità, il fatto che due persone dello stesso sesso possano volersi bene, amarsi, convivere e formare una sorta di famiglia.
Capisco che per alcuni resti un tabù e uno scandalo, ma a tuti quanti capita di doversi fare una ragione del fatto che mentalità, costumi, tradizioni, cambino a volte prendendo una piega che non piace..
Non esiste alcun diritto ad un riconoscimento sociale quale il matrimonio. Né la coppia né i gruppi più estesi possiedono diritti legittimi. I gay però possono diffamare gli etero con impunità mentre per gli etero criticare i gay può avere ripercussioni penali. Fa parte di una spietata guerra culturale contro le tradizioni dell’Occidente.