Lo stimolo fiscale, amato dai keynesiani non è solo costoso, ma causa un danno a lungo termine all’economia attraverso incentivi aziendali distorsivi. Le centinaia di miliardi di dollari pompati nell’economia vanno, il più delle volte, ai compari e ad industrie scelte dai politici, puntellando le imprese politicamente a loro legate a scapito di quelle più efficienti.
Questa pratica non è sostenibile. Un keynesiano tenterà di giustificare tutti questi costi-decisioni fatte dalle élite a spese del consumatore, asserendo che ne vale la pena. Perché? Perché gli stimoli fiscali curano le recessioni. Paul Krugman, affrontando la Grande Recessione avvenuta alla fine del 2008, ha dichiarato, «una maggior spesa pubblica è proprio quello che il medico ordina».
Ma la ragione migliore per opporsi allo stimolo fiscale è che fa esattamente il contrario di ciò che sostiene Krugman. Non cura le recessioni, ma le aggrava….
Il “medico” di Krugman si è laureato all’Università della stregoneria. Se il paziente soffre di dissenteria lui gli dà il lassativo.