La visione di Hume di un sistema di ordine politico su scala umana era in antitesi con la pratica della centralizzazione politica iniziata dai grandi monarchi e imitata dai piccoli principati. «L’Europa è suddivisa per lo più in grandi monarchie», e quelle più piccole rovinano il loro popolo emulando quelle grandi con le tasse, una corte superba, e un esercito permanente.
Egli evidenziò che «solo la Svizzera e l’Olanda assomigliano alle antiche repubbliche» (E, 403). Sarebbe impossibile rompere le grandi monarchie europee in un gran numero di repubbliche su scala umana in conformità col modello ripreso da Hume dagli antichi Greci.
Ma potrebbe essere possibile trasformare gradualmente una monarchia, soprattutto una limitata, in una grande repubblica che verrebbe divisa in repubbliche a misura d’uomo. Questa è la sola riforma che Hume propone nel saggio Idea of a Perfect Commonwealth (1752).
La proposta fu radicale, per la saggezza tradizionale dagli antichi fino a Montesquieu e Rousseau, una repubblica doveva essere piccola. Hume concorda sul fatto che è «più difficile formare un governo repubblicano in un vasto Paese che in una città». Ma, una volta stabilito le sue vaste dimensioni e la divisione in piccole repubbliche, questo renderebbe meno probabile la sua caduta in fazioni e disordini che furono la debolezza delle piccole repubbliche nel corso della storia. (E, 527)
Una repubblica piccola e di buone dimensioni renderebbe difficile ai partiti di combinare e portare avanti interessi speciali….