Gli esempi per constatare la tossicità dello statalismo ci sono, ma a quanto pare, nessuno vuole aprire gli occhi.
Come ben sapete, ho vissuto 15 anni in Martinica, isola francese a tutti gli effetti, dove la libertà dell’individuo è paragonabile a quella di un recluso di Guantanamo. Ho vissuto sulla mia pelle e soprattutto a mie spese, il suo declino, la sua distruzione. Una panoplia di leggi, leggine e regole, ha messo in ginocchio l’isola. Quelle leggi demenziali che bloccano qualsiasi iniziativa privata, che impediscono alle persone di buona volontà di realizzare i propri progetti. E quand’anche una testona come me, riesce a realizzarli, lo stato ladro ti ammazza, ti deruba, ti annienta…
Durante quei 15 anni mi è capitato più volte, a fine stagione, quando la stanchezza non mi permetteva più di continuare il lavoro (16 ore al giorno, 7gg/7 non sono uno scherzo), di partire una settimana per Antigua (ex colonia inglese, indipendente dal 1981), per rilassarmi e ricaricare le pile. Le prime volte mi sono trovata davanti un’isola bellissima, ma trascurata. Si respirava quell’acre odore di miseria… Anno dopo anno, ho osservato un’evoluzione a dir poco sorprendente, avvenuta grazie agli investitori esteri. Lo stesso discorso vale anche per Saint Lucia, isola a sud della Martinica, ex colonia inglese, indipendente dal 1979.
Nelle isole francesi invece, lo STATO LADRO non smette di far danni. Sono isole ROVINATE, il degrado si tocca con mano, dal 2003 i turisti sono diventati merce rara. Il tribunale si è trovato a gestire anche 300 fallimenti in un solo giorno. Guardate le due immagini qui riportate. Nella foto in bianco e nero potete “ammirare” le rovine del Meridien, a Trois Ilêts, proprio a due passi dalla mia attività. Era un fiore all’occhiello, ora mi ricorda Detroit. Rovine in mano agli squatters. Nell’altra foto, lo splendore di Antigua, con una delle tante strutture alberghiera, che offre un fantastico rapporto qualità/prezzo. Ebbene si, ad Antigua gli hotel sono sul mare. In Martinica spesso sono in posti assurdi, non sul mare. E siamo ai Caraibi!
Ad Antigua hanno reso accogliente, ed esteticamente bello, tutto ciò che può catturare l’ammirazione del turista. Dal semplice muretto in pietra, con cascatella d’acqua e fari alogeni che lo mettono in valore, alle strutture per la ricezione delle barche. Andate invece a vedere lo squallore dell’ingresso del golf in Martinica, uno dei golf più belli al mondo, disegnato da Robert Trent Jones. È roba da cerebrolesi. Infatti è sotto le grinfie della Regione.
Ad Antigua la gente sorride, sa quanto sia sacro l’arrivo del turista. In Martinica trattano i turisti a calci nel culo. Ricordo che anni fa, nelle strade di Antigua, troneggiavano enormi poster, con il semplice messaggio “IL TURISMO È UN BENE PREZIOSO CHE RIGUARDA TUTTI !”. In Martinica esiste il reddito di cittadinanza, il minimo salariale e ogni sorta di sussidio, la pressione fiscale è infernale, lo stato regola ogni cosa, si impiccia della mia vita, di ogni mia azione. Risultato? Disoccupazione intorno al 27%, ma quella giovanile si attesta ormai intorno al 52%.
Persino le navi da crociera l’hanno cancellata come destinazione: troppo cara e, quando sbarcano i croceristi, i negozi sono chiusi, la capitale sembra disabitata. Adesso, proprio sul lungo mare della capitale, ci hanno costruito un grattacielo, l’ennesimo scempio. I prezzi per il turista sono inevitabilmente alti, non puoi fare diversamente e il servizio è molto scadente. I parassiti, quelli che approfittano di questo sistema marcio e drogato, non hanno bisogno del turista, si nutrono attaccandosi alla mammella dello stato. Io amo la mia Martinica, la considero una seconda casa, ma il mio cuore sanguina da tanto tempo… troppo. LIBERTÉ, ÉGALITÉ, FRATERNITÉ.
LIBERTÉ, ÉGALITÉ, nto ….. atte’. Cetto La Qualunque ha visto bene
L’eguaglianza non è compatibile né con la fratellanza né con la libertà. Il dogma della Rivoluzione sembra non morire mai. Va da sé che nelle isole caraibiche la diseguaglianza è ancora più marcata rispetto all’Europa per via della diversità etnica.
Ma scusa, era un’isola di merda e ci hai vissuto 15 anni? O.o
Tutto il mondo è paese.
Conosco l’isola dal 1986.
Quando mi sono trasferita, non era ovviamente in questo stato.
Ho aperto la mia attività e dopo qualche anno, nel 2003, è cominciato il declino.
Se pensi che si possa chiudere un’attività dall’oggi al domani, senza tenere conto di molti aspetti e di scadenze da rispettare, significa che non sei un imprenditore.
Caro Albert, già fatto…………
Eppoi , mi dicono, ci sia un’umidità infernale in Martinica.
Una come te avrà anche visitato il Cile.
Vendi tutto, realizza e taglia la corda.
Mi pare tu sia una donna sufficientemente autonoma e scafata per sopportare un’infamia del genere.
Un giorno la mammella, causa fallimenti totali, non darà più latte. Sarà un piacere celebrare le cerimonie funebri dei parassiti deceduti per inedia.