In Novità, Varie

di REDAZIONE

Degli ultimi due titoli pubblicati dalla LEONARDO FACCO EDITORE sono ora disponibili anche le versioni in e-book (e-pub). 7 euro/cad. Se li acquistate entrambi, offerta a 10 euro.

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sovranitàdella leggeLA SOVRANITA’ DELLA LEGGE:  E’ una collezione di articoli, rivisti ed aggiornati, che spiega le cause dell’attuale decadenza economica, politica e civile dell’Italia e dell’Europa non solo con argomenti economici (quelli della Scuola Austriaca di economia) ma anche, e primariamente, con argomenti filosofici.

È noto che l’attuale crisi, così come quelle che l’hanno preceduta e quelle che la seguiranno, è prodotta dall’interventismo economico e in particolare monetario dello stato. Tuttavia, anche i pochissimi che coerentemente difendono la libertà economica, e che quindi vedono nell’interventismo la causa diretta della crisi, quasi mai mettono in discussione l’idea filosofica di legge che lo rende possibile e che di per sé tende necessariamente a produrlo.

Chiedere un’eliminazione dell’interventismo dello stato non solo non basta, ma nel lungo periodo non serve: ciò che ha prodotto e che necessariamente produce interventismo è il positivismo giuridico, la particolare idea filosofica di “legge” su cui è fondata la Repubblica italiana allo stesso modo in cui vi era fondato il fascismo. Per eliminare strutturalmente l’interventismo, per iniziare a muoversi verso la libertà e la prosperità, occorre aggredire il positivismo giuridico da cui esso deriva.

Sembra un obiettivo utopico, ma nell’ultimo articolo di questo libro viene illustrata una proposta concreta e immediatamente applicabile per iniziare a muoversi da subito in questa direzione partendo, in modo a prima vista paradossale, dall’attuale quadro normativo e istituzionale; e senza spendere un solo centesimo di denaro “pubblico”.

RIVOLUZIONE_FRANCESE_LIBRORIVOLUZIONE FRANCESE: Le considerazioni presenti nel volume sono tese a dare una risposta almeno a due grandi interrogativi relativi alla Rivoluzione francese, rivoluzione che sul finire del secolo XVIII ha scompaginato l’intera storia dell’umanità. Innanzitutto: come sia stato possibile che una serie di eventi di efferata brutalità, o di innegabile immoralità, che una serie di vicende che hanno comportato enormi costi umani ed immani sacrifici siano stati recepiti, nell’immaginario dei più e nella coscienza moderna, in una luce totalmente positiva. Oltretutto, questa sorta di glorificazione acritica sconfessa proprio quel presupposto intellettuale dei sommovimenti politici del 1789, quella filosofia dei Lumi che intendeva finalmente rischiarare la ragione ottenebrata dai pregiudizi. La seconda domanda a cui si è provato a dare risposta riguarda il motivo per cui la Rivoluzione giacobina è stata generalmente intesa come la grande occasione di affermazione dei diritti individuali quando, invece, essa ha rappresentato la imponente accelerazione di quel centralismo statalista che ha come primo ed inesorabile effetto quello di ridurre la persona alla totale dipendenza dal potere politico. Strana emancipazione – quella prodotta dalle trasformazioni messe in atto a partire dal 1789 – che ha reso la vita dell’uomo compiutamente subordinata al primato dello Stato.

Il volume contiene una serie di riflessioni critiche nei confronti delle svolte politiche e sociali, intorno alle date più significative degli eventi rivoluzionari. Possiamo sinteticamente dire che si è provato a passare in rassegna la vicenda dell’Ottantanove francese attraverso alcuni episodi ed alcune tematiche particolarmente rivelatrici della natura dell’ideologia.

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Showing 3 comments
  • Giacomo Consalez

    la parola liberismo è stata coniata in iTaglia dai detrattori del pensiero liberale (non parliamo di quello libertario). Sbaglio? Se non sbaglio, potremmo abbandonarla e parlare solo di liberalismo e libertarismo? Non sono un economista, né un filosofo politico. Se ho detto una sciocchezza correggetemi e ve ne sarò grato.

  • Alessandro COLLA

    La storia che si ripete all’infinito, dice Ceresa. Ma il liberismo non mi risulta sia stato mai applicato.

  • Anthony Ceresa

    LA CIVILTA’ E LA RICCHEZZA PERDUTA CON LE GUERRE E LE MASCALZONATE POLITICHE.
    L’Impero più corto della storia che ci ricorda il film “Re per una notte” formato non da un popolo sovrano, ma da Gerarchi i cui discendenti sono ancora presenti senza capacità e con lingue biforcute nel distruggere il nostro Paese per personali interessi.

    Un po’ di storia di un recente passato da dimenticare. A Roma nel quartiere EUR programmato all’epoca Fascista per lo sviluppo della nuova città di Roma, nell’anno 1937 iniziarono i lavori per la costruzione di un edificio che doveva rappresentare Roma capitale dell’Impero nell’Esposizione Universale “EXPO del 1942” e con l’occasione festeggiare contemporaneamente i venti anni del Regime Gerarchico Social Fascista Comunista Vaticanista.
    Sulla facciata principale della costruzione denominata il Palazzo della Civiltà, ancor oggi si possono leggere frasi che allora descrivevano i meriti virtuali dagli ideali individuali di un Popolo ancora da formare, nel difficile compito di unire gli Italiani:
    UN POPOLO DI POETI DI ARTISTI DI EROI
    DI SANTI DI PENSATORI DI SCIENZIATI
    DI NAVIGATORI DI TRASMIGRATORI
    Per fortuna non c’era più spazio altrimenti avrebbero continuato a imprimere aggettivi di grazia per nascondere una realtà molto diversa, formulata sulle Ingiustizie e la Mafia Istituzionalizzata, che divennero capisaldi tradizionali del Potere che si tramandarono sino ai nostri giorni.
    Il titolo di Impero Italico ebbe una durata molto limitata dal 1936 sino al 1945, nove anni scarsi sino alla fine della seconda guerra mondiale che si conclusero con la perdita di tutte le nostre conquiste di espansione in Africa Settentrionale con la Libia, Cirenaica, Tripolitania, l’Africa Orientale con l’ Etiopia, Somalia, Eritrea, il rimborso dei danni di guerra, oltre a cedere alcune aree dei territori Nazionali: Nizza e Savoia, Rodi, Dodecaneso, Istria, Dalmazia, Albania, Anatolia e relative Isole.
    Territori Nome Area (km²) Note
    1 Italia metropolitana
    309.100
    2 Libia italiana
    1.873.800 compresa la Striscia di Aozou

    3 Africa Orientale Italiana
    1.749.600 comprese le Isole Hanish

    4 Albania
    28.750
    5 Isole Italiane dell’Egeo
    2.690
    6 Concessione italiana di Tientsin
    0,5
    Totale 3.963.940,5

    Per il nostro paese la seconda guerra mondiale fu un grave errore di calcolo, che ci degradò da un Impero allargato a quattro milioni di chilometri quadrati quasi 13 volte l’Italia, ridotta ad un calvario con nemici e milioni morti su parecchi fronti. Dopo la dichiarazione di guerra dell’Italia contro l’asse formato da Inglesi e Francesi il 10 Giugno del 1940 e più tardi nel Dicembre del 1941 contro gli Americani con previsioni di una guerra lampo che invece si protrasse per ben 6 anni, con gravi perdite di vite umane e tante sofferenze per il nostro Paese, con sconfitte su tutti i fronti, iniziando dall’Africa Occidentale, l’Africa Orientale, in Grecia, in Russia, per finire di dover combattere in casa contro milizie armate distaccate, Fascisti, Partigiani, Bande armate, Delinquenti, dove i nostri maggiori nemici furono interni con tradimenti che ci portarono alla continuazione di una guerra interna fra concittadini che avevano cambiato padrone, oltre a combattere contro i nostri alleati Tedeschi divenuti nostri nemici in seguito al tradimento, dopo che ci aiutarono fraternamente durante i lunghi anni di sanzioni imposte all’Italia dalla Società delle Nazioni oggi ONU.
    Non intendo riscrivere la vera storia d’Italia, ne hanno scritte già tante tutte limate secondo gli interessi del momento, ma non dimentichiamo che non vi sono guerre pulite o guerre sporche, in guerra tutto è lecito pur di vincere, nonostante i regolamenti internazionali che invitano al rispetto del nemico, dei prigionieri, dei civili e dei mascalzoni, tutte anime di Dio.
    Il Generale Badoglio in Africa Orientale faceva sparare anche alle mosche, mentre gli Americani per concludere la seconda guerra mondiale, gettarono due bombe nucleari su due città Giapponesi, dopodiché ottennero la resa incondizionata.
    Per nostra grande soddisfazione a guerra finita, i nostri nemici ci portarono via tutto ad eccezione del Vaticano, uno stato indipendente dentro allo Stato, il quale non perse l’occasione di formare un proprio Governo in Italia, con l’aiuto di mercenari del soldo che si prestarono alla formazione di un Partito Nazionale della Democrazia Cristiana ed altri Partiti secondari quali Comunione e Liberazione per il controllo totale del Paese nel raggiungimento dei personali interessi.
    Molti fra quelli che fingono di non ricordare, gioirono di grandi favori e benefici economici che determinarono i personali anni felici di una manciata di individui impuniti i quali sbandieravano il fittizio bum Italiano. Mi duole confermare che l’Italia non beneficiò di nessun bum. Soltanto furbizie per far apparire operazioni e programmi per dimostrare acute capacità di Statalismo da bottega, di cui le conseguenze furono abilmente nascoste e rinviate nel tempo.
    Il nostro bum di scandali, imbrogli e corruzione, vissuti per 70 anni dalle Politiche di servilismo e ingiustizie in nome di Dio, accompagnati dalla censura e dalla disinformazione, ce li ritroviamo tutti oggi con un debito pubblico di 2 mila miliardi e 184 milioni di Euro al Febbraio 2015, i quali paragonati ai valori della lira di allora ci vorrebbero calcolatrici speciali per trascrivere la cifra di debito pubblico in 4 milioni e mezzo di miliardi di lire, da aggiungere al debito delle Industrie e delle famiglie, per un totale preventivato in 10 milioni di miliardi di lire, paragonabile al costo di un tappeto dorato che ricoprirebbe la circonferenza del Pianeta col bum bum.
    Come possiamo notare allo specchio della situazione attuale, la nostra civiltà si è degradata attraverso un processo dominante di Corsari dall’occhio bendato con tanta cattiveria e ignoranza, dove il Potere per privilegiare i Partiti Politici hanno seminando tante sofferenze, disoccupazione, suicidi e gravi atti di pirateria interna, con quattro colpi di Stato consecutivi, senza alcuna opposizione da parte del Parlamento e l’appoggio esterno di dieci disinformati, l’ultimo dei quali rappresentato da un certo Renzi il Presidente, appoggiato da Garantisti e firmatari fuori Legge i quali scavalcando gli Organi di controllo della Repubblica, si sono imposti con Decreti Legge e raffinate furberie nel porre la fiducia ad un Governo illegale con la minaccia di sciogliere le camere e mandare tutti a casa, in un momento di alti privilegi per gli Onorevoli di qualsiasi colore e livello.
    Quale sarà la fine di questa Repubblica delle banane, così come viene definita in Patria e all’estero, nelle mani di disfattisti che si alternano al comando del Paese?
    La presente morale rilevata da un breve passaggio della nostra storia che si ripete all’infinito, con galli e galletti marchiati di Monarchia, Fascismo, Socialismo, Democrazia, Comunismo, Liberismo, Repubblicani, Sbruffoni e Cascamorti, tutti affetti dalla medesima patologia dove uno o dieci al comando del Paese decidono secondo i personali interessi, mentre milioni di persone soffrono o muoiono generando profitti supplementari per gli avvoltoi.
    Il Paese necessita di una rivoluzione del pensiero tradizionale seguendo un processo civile di equità e dei diritti all’esistenza con dignità di tutti i cittadini come una unica famiglia, e per arrivare a ciò sarebbe più giusto impiccare uno o dieci bulli e salvare il Paese con i milioni di malcapitati in continua sofferenza.
    Per la salvezza del nostro Paese attualmente immerso in acque buie e profonde, richiede lo sviluppo di un nuovo pensiero imperniato sulla costituzione di una nuova Politica Referendaria, con principi sociali fondati sulla cooperazione di tutti i cittadini nel rispetto della Costituzione, attualmente offesa su diversi articoli vitali che generano forti ritorsioni all’Economia con danni superiori ai Black Blocs, ritardando la ripresa.
    Anthony Ceresa.

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