In un sistema a moneta fiat (stampata dalle banche centrali e imposta dagli stati sovrani) non ha molto senso lamentarsi per l’eccessivo costo dello stato.
Se lo stato costasse meno non è che i quattrini in circolazione a disposizione per i cittadini e le imprese aumenterebbero. I quattrini aumentano perchè viene creato nuovo denaro, non perchè lo stato costa meno. Se lo stato costa di più basta aumentare la massa monetaria. Perciò è perfettamente ovvio che chi campa di stato (come i politici che necessitano di acquistare il consenso elettorale e coloro che glielo vendono) non abbia alcun interesse a diminuirne il costo. Se si vuole veramente ottenere una robustissima diminuzione del costo dello stato non c’è altra via che impedire la stampa di nuovo denaro.
La situazione è controintuitiva, le economie vanno in crisi perchè c’è troppo denaro, non perchè ce n’è poco. Ce n’è troppo perchè gli stati sono sempre più voraci e ne stampano sempre di più e questo ne distrugge il valore, cioè il potere d’acquisto.
Il mantra sostenuto dai liberali post keynesiani, che il debito pubblico non è un problema nella misura in cui c’è una sottostante economia in crescita che lo garantisce, è una drammatica sciocchezza. Le economie in crescita non garantiscono il debito perchè per essere in grado di fare ciò dovremmo avere PIL in aumento nella misura del 50% l’anno per anni di fila, se si volesse essere allineati tra crescita della ricchezza prodotta e aumento del debito pubblico. Le economie in crescita devono servire invece solo a garantire il pagamento degli interessi. Il capitale è definitivamente bruciato. E se non crescono abbastanza neanche per pagare gli interessi ai compratori di debito pubblico?
Se non crescono abbastanza allora i governi hanno due leve da usare in maniera combinata, ingrandire sempre di più la massa monetaria e aumentare progressivamente il prelievo del risparmio accumulato dai cittadini per mezzo della repressione fiscale. E’ una ricetta che presenta degli evidenti limiti. Se stampi troppo, inneschi un’inflazione sempre più insostenibile che causa la perdita di fiducia generalizzata nella moneta e innesca il tracollo del sistema monetario. Se espropri i risparmi dei cittadini alla fine non avrai più niente da derubare e il contagio non risparmierà più neanche le classi dirigenti. Il fatto è che i governi non hanno altri sistemi perchè, semplicemente, non esistono altri sistemi. Tranne quello di ancorare la moneta ad un sottostante che non si può riprodurre a volontà e che conserva il suo valore nel tempo.
Avete capito di cosa parlo.
“Ancorare la moneta ad un sottostante, come l’ oro”
L’oro E’ la moneta in un sistema sano, non fa da sottostante a nulla, tantomeno alla carta straccia.
Repetita iuvant?
+1.
L’immissione di denaro nell’economia attraverso il sistema a riserva frazionaria falsa i prezzi, meccanismo di coordinazione economica. Prezzi falsati, decisioni economiche sbagliate.
+1
Caro Gargaglione, La leggo con interesse e condivido le premesse del Suo ragionamento, non credo però che sia corretta la conclusione.
Ancorare la moneta ad un sottostante, come l’ oro, o stabilire il cambio fisso con un’ altra moneta o addirittura rinunciare alla propria moneta, non costituiscono rimedi efficaci ed espongono a conseguenze drammatiche. Nel mondo che, credo, Lei auspica, un mondo dove il ruolo dello stato dovrebbe essere ridotto al minimo e prezzi e salari possono oscillare liberamente senza alcun vincolo, forse potrebbe funzionare, nel mondo reale e soprattutto nella realtà italiana, togliere alla moneta la possibilità di modificare il proprio valore significa eliminare un importante meccanismo adattativo dell’ economia ed espone a conseguenze tragiche. La grande depressione è avvenuta in un paese che aveva mantenuto la convertibilità in oro, il prolungato trend di crescita della economia cilena è invece avvenuto in un paese che ha adottato politiche liberiste ma senza rinunciare al cambio flessibile, l’ unico periodo critico di quella economia stata l’ adesione al cambio fisso, scelta subito abbandonata con conseguenze positive.
In quanto alla crisi del ’29:
El impacto de la crisis mundial en el país se dejó sentir con fuerza entre 1930 y 1932, estimándose por un informe de la Liga de las Naciones (World Economic Survey) que nuestra nación fue la más devastada por la Gran Depresión.
http://www.memoriachilena.cl/602/w3-article-601.html
Spetta alla gente stabilire la massa monetaria. In un regime di libertà monetaria questo succederà senza alcun intervento esterno.La domanda della moneta dipenderà dalla somma delle preferenze di ogni singolo individuo. Più alta sarà la domanda, più redditizia sarà la produzione monetaria.