“L’obiettivo di questa legge è ricondurre lo sfruttamento di un bene pubblico alla certezza del diritto”. (E. Rossi)
Con queste parole Enrico Rossi, presidente della regione Toscana, ha commentato il provvedimento mediante il quale la regione ha di fatto espropriato i proprietari privati di cave di marmo nel comune di Carrara. D’ora in poi entrerà in vigore un sistema di concessioni della durata di 7 anni, che diventano 25 se il concessionario si impegna a lavorare sul posto almeno il 50% del materiale estratto.
Ora, che il marmo sia un bene pubblico se lo inventa Rossi per giustificare l’ingiustificabile. La mia impressione è che questa non sia altro che l’ennesima dimostrazione di quanto precario sia il diritto di proprietà in Italia. Basta peraltro leggere gli articoli 42 e 43 della Costituzione per rendersi conto che questo non è un Paese per proprietari privati. Questo contribuisce a spiegare perché fatti del genere in Italia non facciano “notizia”, se non a livello locale.
Ma la cosa più allucinante è sostenere che svegliarsi un giorno e decidere di cancellare il diritto di proprietà di privati che avevano regolarmente comprato quelle cave corrisponda ad affermare la “certezza del diritto”.
Qui l’unica cosa certa sembra essere l’arbitrio del legislatore di turno.
“Tra l’altro non è manco un’idea originale. Già nel passato ci aveva provato qualcun altro”
In Italia qualcuno ci aveva provato molto prima.
Lo stato ha tollerato l’affronto per 55 giorni, poi ha mandato la polizia, ha fatto chiudere baracca e burattini e subito dopo demolito tutto.
Della serie colpirne uno per educarne cento.
http://it.wikipedia.org/wiki/Isola_delle_Rose_%28micronazione%29
Ovviamente sì ;-)
Ci scrivo ogni tanto, nel tempo libero, e soprattutto quando mi vengono idee.
Riguardo alla questione sul libertarismo nazionalista, mi riferivo alla mia utopia, secondo cui, è inutile tentare di minimizzare lo stato quando ormai esso ha ampiamente forgiato un territorio. Tanto vale che coloro che credono al libertarianism concorrano a creare una realtà in cui poter applicare concretamente tali principi, una sorta di “terra promessa” se vogliamo chiamarla così.
Tra l’altro non è manco un’idea originale. Già nel passato ci aveva provato qualcun altro:
http://it.wikipedia.org/wiki/Principato_di_Freedonia
ARGOMENTO OT
Toh, perfino Bagnai parla di euro-statalismo. Forse c’è ancora una tenue speranza:
http://blog.ilgiornale.it/bagnai/2015/03/21/la-rivincita-del-comunismo/
Va bene così.
Così, fintanto che gli imprenditori non apriranno gli occhi.
Intanto il potere apre loro gli sfinteri.
La questione di cave e miniere è una cos incredibile. La conosco abbastanza.
Solo per cavare ghiaia o argilla occorrono pratiche che durano anni.
Con convenzioni che impongono garanzia fideiussorie esose, oltremisura.
Si fa meglio ad acquistare i prodotti fuori italia.
Ma tutto questo, come al solito, è colpa del pensiero unico neoliberista.
Ci avviamo tristemente ed inesorabilmente verso il socialismo reale.
tutto come abbiamo sempre previsto!