“Abbiamo rifinanziato dopo anni il fondo affitti, costituito il fondo per la morosità incolpevole e destinato 500 milioni di euro al recupero degli alloggi popolari, destinando alle politiche per la casa la cifra complessiva di 2,7 miliardi di euro”. (M. Lupi)
Ho tratto queste parole dal discorso tenuto alla Camera dall’ormai ex ministro Maurizio Lupi. Probabilmente quelle elencate sono le cose per le quali egli ha ritenuto di potersi dimettere “a testa alta”.
Che Lupi abbia trovato un lavoro al figlio è stato motivo di scandalo per molti ben pensanti, e credo non ci si sbagli supponendo che tanto più uno si è scandalizzato, quanto più è probabile che abbia fatto di peggio (o avrebbe fatto di peggio al posto di Lupi).
Il posto aggiudicatosi da Lupi Jr. probabilmente sarebbe andato a un’altra persona se la selezione non fosse stata guidata da raccomandazioni/scambi di favori.
Personalmente trovo però molto peggio che un ministro vada orgoglioso di ciò che ha fatto in termini di soldi spesi, perché ne parla come se stesse elencando interventi fatti utilizzando risorse di sua proprietà, mentre si tratta di tasse presenti e future pagate da altri (loro malgrado).
Ascoltando Lupi, Frederic Bastiat avrebbe evidenziato che per quell’elenco della spesa ciò che si vede sono i beneficiari di tanta “generosità”, mentre ciò che non si vede sono le attività e gli scambi volontari che non hanno potuto porre in essere i legittimi proprietari di quelle risorse perché chiamati a pagare il degli interventi di cui Lupi va tanto fiero.
Alla base di tutto c’è sempre una distribuzione di risorse determinata da “mezzi politici” e non da “mezzi economici”, per usare le parole di Franz Oppenheimer.
Credo che le telefonate per fa assumere il figlio in aziende che lavorano (anche) grazie al ministero già facente capo a Lupi siano una pagliuzza, mentre la spesa pubblica redistributiva è una trave. Non a caso, in Italia si grida allo scandalo per la pagliuzza, non per la trave.
Per quanto riguarda i “pruriti assistenziali” (clientelari) direi che possiamo stare tranquilli : prima o poi i soldi degli altri finiscono (M. Thatcher) . …….e mi sembra che siamo molto vicini al “poi”.