“Il trattamento dei dipendenti di Qatar Airways va ben oltre la questione della differenza culturale. Quando si tratta di diritti delle donne, questa è la peggiore di tutte le compagnie aeree mondiali”. (G. Mocho)
Gabriel Mocho è il segretario dell’aviazione civile per l’International Transport Workers Federation, organizzazione che ha di recente contestato alla Qatar Airways una clausola contrattuale in base alla quale le hostess devono impegnarsi, per i primi 5 anni dall’assunzione, a non sposarsi né ad avere figli senza prima comunicarlo all’azienda, la quale, in tal caso, può licenziare la diretta interessata.
La notizia ha scatenato i profeti del femminismo, delle cosiddette pari opportunità e del politically correct in generale, che parlano di inaccettabile “compressione” dei diritti delle donne.
Ma l’amministratore delegato della compagnia, Akbar Al-Baker, ha dichiarato: “Chi cerca lavoro in Qatar Airways riceve un documento che mostra i principi e regole da rispettare. Se sei una persona adulta e accetti queste condizioni, non ti dovresti lamentare in seguito”.
Ebbene: io trovo la dichiarazione dell’amministratore delegato della Qatar Airways ineccepibile. Trovo invece del tutto fuori luogo ipotizzare che le clausole contrattuali previste per assumere le hostess rappresentino una violazione dei diritti delle stesse in quanto donne.
Quelle clausole uno può ritenerle non condivisibili, ma sono vincolanti solo se una persona (in questo caso una donna) decide volontariamente di sottoscrivere il contratto per fare l’assistente di volo con la Qatar Airways. Se una donna non vuole assumere l’impegno a non sposarsi, né ad avere figli per almeno 5 anni, non è costretta a farlo: le basta non cercare quel lavoro in quella compagnia aerea.
Purtroppo sempre più spesso la parola “diritto” viene usata a sproposito.
è lo stesso discorso che ti senti fare da un qualsiasi impiegato della agenzia delle entrate quando ti viene voglia di spaccargli la faccia perchè ti sta portando via la casa. Questo dice che sta solo facendo il suo lavoro, dimenticando che nessuno lo ha costretto a fare proprio quel tipo di lavoro.
Se avete una coscienza non partecipate a certi concorsi, se lo fate siete complici del sistema. E come tali siete colpevoli alla pari di chi ha deciso le regole. non ci sono differenze tra il mandante e l’esecutore di un reato
Qatar Airways ha tutto il diritto di proporre contratti di lavoro muniti delle clausole sopradescritte. Le donne hanno tutto il diritto di fuggire come la peste l’assunzione fra i ranghi di Qatar Airways. Mocho ha tutto il diritto di dire che Qatar Airways è la peggiore della compagnie aeree mondiali. Un solo appunto: avrebbe dovuto parlare di clausole contrattuali punitive per le donne, non di diritti. Come sindacalista, se si batte per modificare tali clausole da padroni delle ferriere, svolge bene il suo compito :è la normale dialettica delle relazioni fra capitale e lavoro.Il resto è ciancia.