“Per la prima volta lo Stato che dimagrisce anziché ingrassare. La riduzione delle tasse come un inizio di un processo rivoluzionario, questo è il nostro obiettivo”. (M. Renzi)
Questo ha detto, tra le altre cose, Matteo Renzi in un videomessaggio inviato qualche settimana fa alla CNA, blandendo poi gli artigiani definendoli “eroi”.
Eroi effettivamente lo sono, a maggior ragione dopo aver dovuto sentire questa affermazione palesemente in contrasto con la verità che, quotidianamente, devono affrontare.
Come tutti coloro che sono soliti distorcere la verità e, forse proprio per questo, in Italia vengono considerati abili politici e grandi comunicatori, Renzi continua a ripetere che il suo governo sta riducendo le tasse. E lo ripete evidentemente con la convinzione che a forza di dirlo, la cosa finirà per essere percepita da tutti come vera.
Ma le parole non cambiano la sostanza dei fatti. E la sostanza dei fatti è che le tasse forse sono diminuite per qualcuno, ma per altri non solo non sono diminuite, bensì sono aumentate ancora. In sostanza, in qualche caso la riduzione può esserci stata effettivamente; in altri il governo con una mano ha dato e con l’altra a preso (si tratta di capire se ha preso più di quel che ha lasciato, o viceversa); infine, per qualcuno le tasse sono aumentate e basta.
Se si avesse rispetto per la verità si dovrebbe affermare che le tasse calano quando tutti sono chiamati (costretti) a pagare meno di prima. Quello che il governo Renzi ha fatto finora è stato emanare provvedimenti redistributivi, guardandosi bene, però, dal raccontare la verità per intero.
Il bullo di Rignano, nonche’ ex patacca degli uffizi, attuale parassita del konsiglio itaGliota, non ha superato il limite. Continua a fare solo quello che tutti gli illusionisti prestigiatori come lui possono fare : tirar fuori dalla bombetta o da sotto la giacca, piccioni, foulards, carte da gioco. Il pubbliko presente in gabina elettorale ringrazia.
Chi l’ha denominato “il cazzaro” , ha avuto un’illuminazione divina.
un po’come quando prepensionano dipendenti pubblici: il bilancio statale si alleggerisce di quegli stipendi addossandoli al bilancio dell’inps, spacciandole per due cose diverse tra loro.
Lo stato può dire di aver migliorato il fabbisogno e quindi può addirittura tagliare le tasse, mentre allo stesso tempo hanno razziato i fondi pensione che avevamo accantonato per il nostro futuro.
Per questo è sbagliato e truffaldino considerare il bilancio statale separatamente dalla bomba pensionistica. Lo sanno benissimo per questo continuano a farlo.
#matteostaiserenohoridottoletassedapagare#