Domenica 9 Novembre, il governo regionale della Catalogna ha espresso la sua intenzione di procedere con un voto sulla secessione.
Il governo centrale spagnolo insiste sul fatto che il voto è illegale e lo Stato spagnolo non riconoscerà alcun voto per la secessione (tale mossa palesemente antidemocratica da parte di un governo europeo si rivelerà interessante la prossima volta che il governo spagnolo sul piano filosofico perorerà sulla necessità di imporre la democrazia in qualche terra straniera).
E’ giusto che la votazione sia in programma nel 25° anniversario della caduta del muro di Berlino, evento che ovviamente iniziò un processo che ha portato alla secessione de facto di numerosi Stati da quello che era in pratica un mega-Stato sovietico costruito su una sistema di Stati clienti in tutta l’Europa orientale….
La sua logica di negare differenze intergruppo porta direttamente a quella conclusione. L’America come costrutto ideologico.
“La sua” si riferisce a McMaken e non al signor Fusari.
L’ideologia misesiana invece interessa molto a molti WASP e ad alcuni politici americani. Il Tea Party ne è la prova.
In Messico c’è un Ron Paul con un seguito importante? Cent’anni del PRI e qualche aspirante Pancho Villa.
Mi credo pienamente giustificato nell’etichettarlo un marxista culturale non perché ha degli antenati messicani, ma perché nega qualsiasi differenza tra gruppi di persone che non siano strettamente ambientali. La tabula rasa dei marxisti. Da questa prospettiva insinua nell’articolo che la maggior attenzione che la polizia dedica alle minoranze nere e iberamericane sia frutto di razzismo (“svantaggi di non avere le fattezze bianche”), e non dalla maggior propensità alla violenza di queste due gruppi etnici.
Non so quanto abbia viaggiato nell’America Latina ma in base al suo commento sulla foto di famiglia direi ben poco. A sud del Rio Grande tutte le società sono etnicamente stratificate. In cima alla gerarchia sono i criollo e non perché più razzisti, ma perché più intelligenti dei mestizos o dei neri.
Paradossalmente critica l’uso popolare del termine “ispanico” per descrivere persone etnicamente diverse ma culturalmente simili. L’Argentina non è il Paraguay e non solo per cultura o geografia.
http://anti-gnostic.blogspot.com.au/2013/09/somebody-get-these-people-clue.html
http://www.lewrockwell.com/lrc-blog/zimmerman-obviously-not-white-is-now-half-white/
A quanto pare McMaken si identifica di più con i suoi antenati messicani che non con i WASP che fondarono il paese, i cui discendenti devono accogliere a braccia aperte tutti gli immigrati del mondo (a prescindere dalla razza e cultura). Un marxista culturale, insomma. È interessante quanto poco l’ideologia misesiana interessi il popolo o la politica messicana, ma pazienza.
Erratum corrige: “interessi al popolo”
@Pedante
McMaken è un autorevole libertario anarcocapitalista, la sua asserzione che sia un marxista culturale per il solo fatto che abbia degli antenati messicani è francamente surreale e ridicola.
Nell’articolo non ha scritto da alcuna parte che intende accogliere a braccia aperte tutti gli immigrati del mondo.
L’ideologia misesiana interessa poco anche ai WASP americani e non certo per una questione razziale.