Anche se alla fine ha perso alle urne, la recente campagna per l’indipendenza scozzese dovrebbe rallegrare i sostenitori dei numerosi movimenti secessionisti presenti in tutto il mondo.
Nelle settimane precedenti al referendum, è emerso che il popolo della Scozia era pronto a votare la secessione dal Regno Unito.
Per sconfiggere il referendum le élite politiche britanniche hanno dovuto cooptare le forze secessioniste con la promessa di una maggiore autonomia per la Scozia, così come il lancio di una massiccia campagna per convincere gli scozzesi che la secessione li avrebbe fatti precipitare nella depressione economica.
Il popolo scozzese è stato anche avvertito che la secessione avrebbe danneggiato il mercato internazionale per una delle sue principali esportazioni: il whiskey….
Il fenomeno di “white flight” (la fuga dei bianchi) rappresenta già una secessione de facto.
Il popolo scozzese o, per dire più correttamente, una frazione molto consistente dei residenti in Scozia era, ed è, favorevole alla secessione perché desidera un “welfare” più consistente di quello garantito da Londra. Se questo significhi più Stato o meno Stato lo lascio dire alla logica. Il resto è chiacchiera ideologica e pregiudiziale, che si fonda su una sua deduzione sillogistica apparentemente inoppugnabile: tutte le secessioni sono buone; quella scozzese è una secessione; quella scozzese è buona. Peccato che la premessa maggiore sia appunto ideologica e pregiudiziale; e dal caso scozzese, almeno per un libertario, sicuramente falsificata . Bisogna analizzare i motivi per cui si intende chiedere la secessione, e solo dopo esprimere un giudizio.
@Butti
Come abbiamo già scritto qui, è vero che lo SNP è un partito indipendentista socialdemocratico.
Tuttavia come abbiamo fatto notare qui, un liberale coerente avrebbe dovuto sostenere la secessione scozzese non tanto per ragioni ideologiche pregiudiziali ma per una ragione molto più semplice sul piano economico: gli scozzesi volevano pagarsi il loro Welfare State ergo il resto del Regno Unito sarebbe stato dispensato dal dover erogare sussidi alla Scozia, qualora essa avrebbe secesso.
Dunque il mantenimento del welfare sarebbe stata un’opzione politica prettamente riguardante il popolo scozzese e non l’intero Regno Unito, il che era a tutto vantaggio dei contribuenti inglesi.
Una Scozia indipendente nel lungo periodo (ad esempio quando il petrolio sarebbe finito) avrebbe dovuto comunque mutare parecchi suoi atteggiamenti ideologici socialdemocratici optano per il libero mercato, per meno welfarismo e per una maggior responsabilità economica, dato che in piccole nazioni la redistribuzione socialista consuma le risorse assai più velocemente che nei macro-Stati nazionali.
@ Carlo Butti:
Non capisco la sua insinuazione; esiste un popolo scozzese, ovvero delle persone con delle simili caratteristiche fisiologiche, o sono solo delle persone che condividono lo stesso territorio? E se il popolo scozzese è un’invenzione, lo è pure quello degli inuit o dei nuba?
ehm … se si seleziona il link per la lettura completa si va in “pagina non trovata” il contenuto dell’articolo sembra essere a pagamento …
insomma …
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@fr4nk18
Si, avevo copi-incollato male il link, ora l’ho sistemato e funziona. Grazie per la segnalazione.