“L’Italia la cambiamo, piaccia o non piaccia ai soliti noti esperti di palude. Mille giorni e l’Italia tornerà leader, non follower. I giornali sono sempre tutti contrari, ma certo non è colpa dei giornali”. (M. Renzi)
Dopo i gufi, arrivano gli “esperti di palude”, che per Renzi sono anche “soliti noti”. Addirittura, secondo il presidente del Consiglio “i giornali sono sempre tutti contrari”.
Qui delle due l’una: o negli ultimi sei mesi uno è vissuto isolato dal resto del mondo, oppure non può non constatare che a Renzi l’eccessiva loquacità fa brutti scherzi. Certamente rispetto ai toni adulatori quasi unanimi dei primi mesi, di recente qualche critica a Renzi la si comincia a leggere anche sui mezzi di informazione italiani.
Ma questo è il minimo che possa accadere dopo un semestre in cui il presidente del Consiglio ha parlato e straparlato, ma spesso alle parole non sono seguiti i fatti, oppure sono seguiti fatti molto meno eclatanti rispetto a quanto gli annunci davano ad intendere. Era partito annunciando cambiamenti radicali e veloci, adesso siamo già al “passo dopo passo”.
Quello dei “mille giorni” è il refrain di cui Renzi parla da ormai un paio di mesi. Ebbene, con l’inizio di settembre sono partiti anche questi famosi (o famigerati) mille giorni. Renzi sostiene che al termine di questo periodo “l’Italia tornerà leader, non follwer”.
Se qualcuno, vista la storia più o meno recente e il punto di partenza, osa sostenere che l’affermazione di Renzi contiene un ottimismo al limite della ciarlataneria, suppongo finisca tra i gufi o gli esperti di palude. Ciò nonostante, credo che il semplice buon senso dovrebbe aver indotto il premier a usare toni meno da venditore di sogni.
Va bene che chi governa non debba diffondere pessimismo, ma di venditori di sogni gli italiani ne hanno già sperimentati parecchi, e alla fine si è trattato per lo più di incubi. Di continuare a sentire la stessa musica, ancorché via twitter o con slides più o meno colorate, credo che in molti ne farebbero volentieri a meno. Io di sicuro.
L’Italia tornerà leader di che? Forse si riferiva all’indebitamento dello Stato, visto che il rapporto Debito/PIL è ormai fuori controllo. Non mi meraviglio che Pinocchio racconti frottole, circondato dalle sue belle fate turchine, ma che ci sia ancora un popolo di Geppetti pronto a credergli. O forse non c’è più da meravigliarsi neanche di quello.
“Non esiste nessuna via di mezzo tra socialismo e libero mercato.”
L.v.Mises
#matteostudia#
Sottoscrivo Fabrizio!
dovrebbero fare le cose già nei primi 100 giorni, e pure così è difficile visto che una settimana è un tempo lunghissimo in politica.
E queti si nascondono dietro 1000 giorni ???
così tanto tempo si prendono (totale circa 3 anni) mandandando a quel paese ogni concetto di ‘democrazia’ -per quanto mi faccia schifo il termine-?
1000 giorni, quindi 2 anni e 8 mesi circa. Quindi è dato per scontato che non andremo a votare fino al 2017.
ditelo a Napolitano…