DI MATTEO CORSINI
“Può darsi che quest’anno avremo un numero (del pil) negativo ma sarà molto più piccolo del passato… risalirà già dal prossimo anno e in misura crescente dagli anni successivi”. (P. C. Padoan)
Quando continuare a parlare di crescita del Pil nel 2014 dello 0.8 per cento sarebbe stato ben più che ridicolo, anche alla luce delle continue revisioni al ribasso operate da tutti coloro che si cimentano nel fare previsioni (peraltro volendo ignorare che in questo tipo di previsioni l’econometrista e l’avventore del bar sport spesso forniscono numeri di pari (in)attendibilità), Pier Carlo Padoan ha dovuto cambiare versione.
Adesso ammette che “può darsi che quest’anno avremo un numero (del pil) negativo”. Però “sarà molto più piccolo del passato”. Vedremo se nella nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza di prossima pubblicazione il governo, pur rivedendo al ribasso le precedenti previsioni, continuerà a restare più ottimista di OCSE, FMI, Commissione Ue, Banca d’Italia, nonché tutti i centri di ricerca privati.
In ogni caso, state tranquilli: il Pil “risalirà già dal prossimo anno e in misura crescente dagli anni successivi”. Parola di Padoan.
Affermazioni, quelle di Padoan, ovvie e scontate.
bye
Questa l’avevo letta…
Ma sapete perchè dicono sciocchezze prima o poi? Perchè tutti difendono l’indifendibile…l’Euro.
E prima o poi tutti faranno “retro”…
A parlare del PIL, misura tanto ridicola quanto pericolosa, si rischia di darle troppa credibilità. A Bar Sport si discutono argomenti seri.
sono anni che ripetono, come un disco rotto, che il peggio è passato, che la ripresa sta per arrivare, che tranquilli basta ancora poco…
ma che ce vo a dire ‘pazientate ancora, tirate ancora la cinghia, pagate ancora, manca poco ed è finita’ ?
Primo, stanno facendo i froci col culo altrui, visto che loro incassano ma a pagare siamo noi.
Secondo, ma cos’altro mai vi aspettavate dicessero criminali di tal risma?
Sono loro i responsabili delle nostre difficoltà, del disastro che hanno combinato, degli stipendi assurdi, delle pensioni ancora più assurde, dei costi e sprechi inimmaginabili nel pubblico (da ministeri alle forze armate, in italia come in giro per il mondo in missione)