“Non c’è necessità di cambiare l’attuale politica monetaria per affrontare
le preoccupazioni sulla stabilità finanziaria. Anche se un livello basso
dei tassi può aumentare la tendenza ad assumere più rischi… Le autorità di
regolamentazione devono completare gli sforzi per rafforzare la resistenza
del sistema finanziario globale.” (J. Yellen)
Avendo ormai azzerato i tassi di interesse e comprato di tutto e di più
creando base monetaria, la Fed sta cercando da mesi, per bocca del
presidente in carica Janet Yellen, di elargire parole rassicuranti a coloro
che, intossicati dalla droga monetaria, potrebbero essere colti da crisi di
astinenza qualora il pusher divenisse meno generoso nel soddisfare le loro
richieste.
Il problema a me pare evidente: mai come negli ultimi anni le banche
centrali, a partire proprio dalla Fed, avevano aumentato le dimensioni del
loro bilancio imbottendosi di titoli comprati creando moneta dal nulla, e
adesso si trovano seduti su tonnellate di esplosivo che potrebbe scoppiare
da un momento all’altro.
Una delle costanti nella comunicazione della Fed è negare che la politica
monetaria possa indurre instabilità finanziaria. Dato, però, che anche i
più propensi a credere a queste autentiche bugie iniziano ad avere qualche
sospetto, le rassicurazioni si avvolgono in un mantello pseudo-scientifico,
tirando in ballo provvedimenti macro-prudenziali per contrastare eventuali
pericoli di instabilità.
Ecco, quindi, il richiamo alla regolamentazione, che non è mai sufficiente,
nonostante centinaia di migliaia di pagine di regole facciano del settore
finanziario (e bancario in particolare) quello probabilmente più
regolamentato al mondo.
Resta il fatto che quantità e qualità non sono la stessa cosa: se si
aggiungono regole errate e distorsive del mercato ad altre regole errate e
distorsive del mercato la situazione non può certo migliorare. Né, nel caso
specifico, può diminuire il rischio di instabilità finanziaria.
I discorsi rassicuranti hanno l’obiettivo di evitare che si crei il panico,
ma il risultato pratico è semplicemente quello di creare l’aspettativa che
la Fed continuerà a essere “accomodante” (un eufemismo utilizzato per dire
che continuerà a stampare) a tempo indeterminato. Il che non fa altro che
aumentare le dimensioni e il potenziale distruttivo della prossima
deflagrazione.