Più spesa pubblica alimentata con tasse, deficit e debito stellari, sanità e istruzione rigorosamente pubbliche, e tutele sociali a tutti i livelli. Una che premia tutti tranne chi lavora e che produce. Ecco quel che sognano, ogni notte, i liberal americani: ingrandire lo Stato fino ai livelli delle social-“democrazie” europee dove, per il peso raggiunto, il cosiddetto Big Government si potrebbe tranquillamente ribattezzare “pig government”.
Il guaio è che, in buona parte, ci stanno riuscendo benissimo. Obama è solo l’ultimo anello di una catena statalista che, con la parziale felice parentesi di Reagan, non ha fatto altro che avvolgere attorno a sé gli Stati Uniti. Da qui l’idea di spiegare loro che non devono cadere nell’errore con un saggio che racconta come si vive nella nazione dei loro sogni: l’Italia.
Un luogo dove – per capirsi – famiglie e imprese pagano fino all’85% di tasse ma le strade son piene di buchi, dove la sanità e l’istruzione sono ‘aggratis’ ma dove i malati muoiono in corsia e c’è il più alto tasso di analfabetismo funzionale dei Paesi occidentali (47%).
Il messaggio finale è chiaro: cari americani non abbandonate il Sogno americano per l’Incubo ita(g)liota. Il saggio Italy, where Dems’ dreams die è acquistabile a QUESTO LINK al costo di 4 dollari. Se l’argomento vi interessa sarà di sicuro un buon affare
“rivelatasi disastrosa”
“Felice parentesi” va sostituita con “apparente felice parentesi, rivelatosi disastrosa”. Il sogno americano finì a Jekyll Island; i discendenti dei Padri fondatori saranno fortunati se non saranno schiacciati dal collasso statunitense.